Si rinnova il tradizionale appuntamento dei maestri sarti abruzzesi e marchigiani con la festa di sant’Omobono da Cremona, il patrono di sarti e mercanti. Domenica 15 novembre 2009 nella città di Penne (Pescara) i maestri accademici, dopo la santa messa, parteciperanno alla conviviale organizzata dal maestro Luciano Morelli di Colle Corvino, in collaborazione con l’Assosarti di Teramo, presieduta dal cav. Domenico Facciolini dell’Accademia Nazionale dei Sartori, e con Maria Caralla di Roseto. Insieme al Gruppo Sarti Piceni (delegazione guidata da Franco Mariani) ed ai maestri teatini con il delegato regionale Pio Marinucci. Ospite d’onore è il Segretario mondiale dei sarti, Sebastiano Di Rienzo dell’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma. Alle ore 11 sarà celebrata la Santa Messa nella chiesa di San Domenico; alle 13 avrà inizio la conviviale al ristorante tipico “La luna nel pozzo” di Elice in Contrada Madonna degli Angeli. Un’occasione speciale per riscoprire i valori di un mestiere, quello dell’arte sartoriale, purtroppo oggi in via di estinzione. Sono pochissime, infatti, le botteghe artigiane ancora aperte sul territorio. Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi (prima metà secolo XII – 13 novembre 1197), la cui festività religiosa si celebra il 13 novembre, è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Ma il denaro – nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa – per Omobono era per i poveri.
La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l’imperatore). Quando morì d’improvviso, il 13 novembre del 1197 durante la celebrazione della Santa Messa, subito si diffuse la sua fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Un santo laico, un santo imprenditore, un commerciante del ramo tessile posto sugli altari già ottocento anni fa. Proclamato patrono cittadino dal Consiglio generale di Cremona nel 1643, sant’Omobono è venerato oggi anche come protettore delle “partite Iva”. Riposa nel duomo di Cremona. La festività intende far riscoprire che cosa significa per i sarti onorare la massima professionale (o meglio, il loro giuramento!):“un abito su misura è solo a misura d’uomo”. In Abruzzo è la prima festa dopo la scomparsa del grande maestro sarto accademico Gaetano Tritapepe, una delle più brillanti firme della sartoria italiana. Un abito su misura è solo a misura d’uomo. Lo ha insegnato a tanti giovani Gaetano Tritapepe di Pescara. Famoso in Italia e in tutto il mondo, Gaetano seguì le orme di suo padre, il talentuoso Pasquale Tritapepe.
“L’Italia con la scomparsa del carissimo amico Gaetano Tritapepe perde uno dei pionieri della Sartoria nazionale: uomo colto, buono e un validissimo collega, il Maestro accademico Gaetano Tritapepe sarà sempre nei nostri cuori” – ricorda Domenico Facciolini, consigliere nazionale dell’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma. Tutto ebbe inizio cento anni fa: proprio nel 1909 il giovane e talentuoso maestro Pasquale Tritapepe elesse come sua patria Castellamare Adriatica, l’attuale Città di Pescara. Nato il 5 aprile 1890 ad Atri (Te), conseguì ben presto un conclamato successo a Roma, dove si era trasferito da adolescente. Famoso per il suo spirito schietto e vitale, artista del taglio e genio del cucito, Pasquale si conquistò ben presto l’epiteto di “Principe”, in virtù anche dei servigi prestati a Casa Savoia. La seconda generazione di maestri sartori passa il testimone al figlio Gaetano (Nino) che eredita l’attività nel 1951, animato per oltre 50 anni dallo spirito del padre. Da tutti riconosciuto quale indiscusso “Arbiter Elegantiarum”, tanto da essere insignito dall’Accademia Nazionale dei Sartori del prestigioso Premio “Vita Di Sarto” nel 1999. La terza generazione della prestigiosa firma Tritapepe, trova il suo approdo in tre giovani talentuosi sarti pennesi. Che entrano giovanissimi alle dipendenze della Ditta Brioni (famosa anche per aver vestito l’agente segreto “007” James Bond al servizio di Sua Maestà Britannica) di conclamata risonanza nazionale ed internazionale.
Appassionati del mestiere di sarto, i tre seguono con zelo e determinazione i corsi di specializzazione di taglio e cucito, ottenendo consensi e favori dai Maestri Accademici che li seguono, tanto da ricoprire ruoli delicati di responsabilità e precisione nei vari reparti per la messa in opera dei loro abiti su misura. Nel settembre 2006 il desiderio di immortalare un marchio di indiscussa e peculiare fama, si concretizza in un incontro speciale dei tre pennesi con il Maestro Gaetano Tritapepe. Che “adotta” la competenza e la vocazione dei tre giovani allievi Andrea Cocchini, Angelo Saraceni, Gianluca Petronio dell’Accademia Nazionale dei Sartori, la più antica Università dei Sarti, fondata per volontà di Papa Gregorio XIII. Il felice e fortunato sodalizio nasce sulle ali della competenza e dell’entusiasmo della Famiglia Tritapepe. La comune passione e l’intraprendenza di tradurre le competenze acquisite in un progetto autonomo, vengono recepite e concretizzate dal nobile e disinteressato animo del maestro Gaetano Tritapepe, il quale cede ai tre talentuosi giovani l’attività, convinto che il marchio familiare oltrepasserà finalmente il traguardo del secolo e della nazione, nello spirito e nella vocazione del capostipite. All’insegna dell’evoluzione del taglio. Perché la moda è una scelta di stile, “vestita” sulla persona, non esclusivamente ai tempi. Nelle sartorie su misura, solo chi si ama si veste magnificamente. Ed allora, asole rigorosamente a mano, accortezza in ogni piccola rifinitura e particolare, attenzione anche alla proposta dei tessuti accuratamente ricercati, per dare un tocco di personalità ad ogni abito, materialmente cucito addosso a chi deve vestirlo.
Oggi l’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, alla quale aderiscono i migliori maestri sarti, durante il corso dell’anno promuove delle prestigiose manifestazioni sia in Italia sia all’estero, per cercare di trasmettere alle nuove generazioni, grazie all’esperienza dei maestri artigiani di bottega e delle nostre Università, l’idea di un lavoro, quello del sarto, creativo e ricco di grandi soddisfazioni per mantenere intatta la qualità, la professionalità, la dedizione all’arte sartoriale che ci è riconosciuta in tutto il mondo.
Nicola Facciolini
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