La vita dopo il tumore. Oggi, grazie alle cure e agli enormi progressi della ricerca, quello che prima sembrava impossibile è una realtà. Soprattutto per alcune patologie come il tumore al seno, una volta percorso il lungo tunnel che passa dalla diagnosi alle cure e poi alla riabilitazione, per la maggioranza delle persone colpite si pone oggi, fortunatamente, il problema di ritornare a vivere.
Di questo si è parlato nel corso del convegno promosso oggi a Livorno dall’associazione Toscana Donna, che opera da anni a fianco delle donne operate al seno. “Tornare al lavoro dopo il tumore”, è il titolo del convegno e il tema sul quale l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini si è soffermato nel suo intervento di saluto.
«Il lavoro è, o almeno dovrebbe essere, un diritto essenziale nella vita di ogni persona, ma in questo caso è qualcosa di più: è un pilastro essenziale per la ricostruzione di una vita normale e la normalità è il traguardo cui si aspira inevitabilmente dopo che una diagnosi di tumore ti ha buttato all’aria la vita, come dice la campagna promossa proprio in questi giorni dalla Regione. E’ per questo che riteniamo indispensabile dare una tutela forte a queste persone, aiutandole non solo a reinserirsi nell’attività professionale svolta o, nel caso non fosse possibile, sostenendo il loro diritto a un’occupazione adeguata».
L’assessore Simoncini ha annunciato che convocherà su questi temi specifici una seduta ad hoc della Commissione regionale tripartita, l’organo di governo del mercato del lavoro dove siedono istituzioni e parti sociali. Servirà per fare il punto sulle esperienze in atto, capire le difficoltà e le esigenze e verificare il quadro normativo e gli strumenti a disposizione delle lavoratrici e dei datori di lavoro.
Simoncini ha ricordato come questo impegno per il lavoro si inserisca in un’attività che vede la Regione impegnata a 360 gradi con l’obiettivo di debellare una patologia che risulta sempre più diffusa ma per la quale si muore di meno. Di qui i forti investimenti sulla prevenzione, la cura, la ricerca, la riabilitazione.
L’ultima novità su questo difficile fronte è la creazione del Centro regionale di aiuto psicologico, collegato a uno sportello telefonico e a un numero verde per orientare i cittadini e dare un sostegno psicologico al primo impatto con la malattia.
Barbara Cremoncini
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