Mentre prosegue il vertice Onu sul clima a Copenaghen, la Cina rilancia con gli Usa: taglieremo le emissioni del 25% entro il 2050 se i paesi ricchi ridurranno la CO2 del 25-40% entro il 2020. E’ guerra di cifre anche sugli aiuti ai Paesi poveri, su cui la Cina si unisce ai G77 e all’India: “Dieci miliardi di dollari l’anno per il 2010-2012 non bastano, occorre un obiettivo a lungo termine”. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno annunciato un taglio del 17% di CO2 entro il 2020 rispetto al 2005 (pari al 4%): riduzione insufficiente anche per l’Ue per raggiungere l’obiettivo del 30% nel 2020.
E mentre Usa e Cina giocano a tennis sulla percentuale di riduzione delle emissioni di gas serra, si avvicina il momento della verità. Sabato 12 dicembre, infatti, il processo tecnico-negoziale di questa prima settimana si deve chiudere per dare il via alla seconda fase, quella in cui entrano in scena i ministri. In molti hanno anticipato l’arrivo: per l’Italia nel week-end è prevista la presenza del ministro Stefania Prestigiacomo.
La sessione ministeriale, comunque, verrà formalmente aperta solo martedì 15 dicembre; successivamente arriveranno premier e capi di stato, probabilmente nella serata del 17 per chiudere il vertice il 18, anche se in molti già parlano di una chiusura posticipata alla sessione notturna tra venerdì 18 e sabato 19.
Speciale Copenaghen: Le foto
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