Quest’anno nel presepe che, come ogni Natale, viene allestito negli uffici della Procura di Verona, Gesù Bambino, Maria e Giuseppe hanno la pelle nera. Il Procuratore capo Mario Giulio Schinaia assicura che la decisione non ha alcun intento polemico, ma l’iniziativa fa discutere. Per il ministro leghista Luca Zaia si tratta di “un’inutile provocazione come quella di chi il presepe non lo fa per non offendere i musulmani”.Ma il magistrato, riferendosi all’operazione “White Christmas” lanciata dal sindaco di Coccaglio (Brescia) con il controllo a tappeto dei permessi di soggiorno degli immigrati, si premura di spiegare: “Il messaggio è che non deve esistere né un White Christmas, né un Black Christmas, ma solo un Merry Christmas per tutti, di qualunque colore, etnia o provenienza siano”.
Quella del presepe è una vecchia tradizione degli uffici giudiziari, puntualizza Schinaia, e la veste nuova di quest’anno vuole essere “un’apertura alla Cristianità nel suo senso universale, uno stimolo a ragionare sul significato profondo della solidarietà e della comunanza dei popoli”. Del resto, ricorda il procuratore, “la storia ci insegna che la Sacra Famiglia probabilmente aveva proprio la pelle scura”. Per il ministro veneto della Lega non solo è “un’inutile provocazione”, ma viene anche da chi, i magistrati, non avrebbero titolo ad occuparsi di faccende del genere: “Se si dedica tanto tempo a pensare a queste cose, spero che si dedichi altrettanto tempo a cause e processi – polemizza Zaia – a Verona la giustizia ha ben altri problemi: a meno che gli uffici giudiziari non abbiano avocato a sé anche questo tipo di competenze”.
Il sindaco di Verona Flavio Tosi invece, non si stupisce e la prende con filosofia: “Ne sono felice perché il presepio è uno dei simboli della nostra cultura. La Natività con la pelle nera? A casa mia c’è un presepio, un’opera d’arte, che è stato acquistato in Costa d’Avorio e come si può ben immaginare in quel Paese non usano dare sembianze europee ai personaggi”.
Non si scompongono più di tanto neanche altri due leghisti doc come l’ex sindaco-sceriffo di Treviso Giancarlo Gentilini e il suo successore Gianpaolo Gobbo: “In questa civiltà del permissivismo ci può essere anche qualcuno che fa il presepe con la Madonna nera, Giuseppe giallo e Gesù bambino di qualche altro colore – commenta Gentilini – io non censuro, purché non ci sia una forma di violenza nei confronti del presepe normale, del nostro presepe. Un conto è se si vuole dare un valore anche agli uomini neri, ma se un magistrato fa una cosa così in antagonismo con il “presepio bianco”, come segno di disprezzo, allora vuol dire che non è più al di sopra delle parti”. Per Gobbo è un’iniziativa che non merita alcun commento: “Non mi interessa proprio niente, sono cose che lasciano il tempo che trovano”.
Fonte: Tgcom
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