NO ALLA VIOLENZA E NO ALLE MANIPOLAZIONI POLITICHE

Quanto accaduto l’altro giorno al Premier Berlusconi di sicuro è scaturito da un vile atto di violenza che come si evince dalle cronache di questi giorni probabilmente è stato perpetrato da uno squilibrato che non ha nessun tipo di appartenenza politica, quantunque qualcuno stia provando, non senza improbabili forzature ad addurgli. Certo è che ci […]

Berlusconi-51Quanto accaduto l’altro giorno al Premier Berlusconi di sicuro è scaturito da un vile atto di violenza che come si evince dalle cronache di questi giorni probabilmente è stato perpetrato da uno squilibrato che non ha nessun tipo di appartenenza politica, quantunque qualcuno stia provando, non senza improbabili forzature ad addurgli. Certo è che ci dovremmo vergognare tutti di uno stato in cui si verificano atti di violenza volontaria sia da parte di personaggi poco chiari e sia da parte a volte anche di forze dell’ordine. L’immagine del Premier sanguinante di sicuro è stata orribile, così come sono state orribili le scene di repressione violenta nei confronti di ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni che erano scesi in piazza a manifestare contro il Ministro Gelmini. Orripilante inoltre è l’attacco rivolto ad Antonio Di Pietro al quale vengono assegnate responsabilità di sobillare le masse. Di certo il buon Di Pietro non conosce i termini espressivi e il linguaggio sofisticato di alcuni dei suoi colleghi politici e dunque esprime verbalmente i concetti così come gli vengono in mente senza filtrarli, ma da questo a tacciarlo d’incitare il popolo alla violenza sembra davvero quasi una farsa. Una farsa all’italiana per l’appunto, allorquando sui giornali di parte, proprio alcuni dei massimi rappresentanti della Lega Nord, incitano senza mezzi termini sia alla violenza e sia all’odio razziale. Diviene quindi molto facile per una certa destra esaltata dimostrare che un solo personaggio politico sia la chiave dei perché della violenza nei confronti della nostra classe dirigente. Il fatto avvenuto in piazza Duomo a Milano è sicuramente da condannare, condannare poi cosa? Un uomo già condannato dalla sua mente malata? Forse sarebbe ancor più condannabile l’atteggiamento di chi sente la necessità di eliminare un avversario politico diventato negli anni il più scomodo e dunque ecco qui il bisogno di tacciarlo come un incitatore della violenza. Ve lo vedreste Antonio Di Pietro a lanciare con forza una statuetta in faccia Berlusconi? O a capo di un’orda di banditi devoti agli atti violenti? Sinceramente per quanta ignoranza possa albergare nei cuori di noi italiani, probabilmente nessuno riuscirebbe ad immaginarsi una simile scena, non senza qualche ridacchiamento di sottofondo. Il problema è che è diventato uso comune quello di brandire accadimenti di ogni sorta come manganelli per randellare chiunque non sia gradito ai proclami di un governo che dalle menzogne ha generato un potentato incollato alle poltrone. La farsa più farsa poi è derivata dal fatto che tale governo dietro una facciata di perbenismo probabilmente causato dalle alleanze cattoliche, in realtà di questioni della gente comune e per bene non ne sa proprio niente. Personalmente non riuscirei ad immaginare un Pier Silvio a lavoro in una catena di montaggio, mentre altri ragazzi della sua età percepiscono un decimo, se non di meno, del suo stipendio e magari rischiando pure la vita ogni giorno. Mai come in questi casi verrebbe da pensare che è proprio vero che il potere e la ricchezza sollevano gli esseri umani dalla realtà di tutti i giorni. Odiosa è la tentata manipolazione politica che viene fatta per addurre a Massimo Tartaglia una qualche militanza politica, quando il povero sventurato malato da diversi anni con seri disturbi psicologici altro non è che uno squilibrato senza mandanti. Il problema semmai si crea quando certi squilibrati hanno dei veri mandanti, vedasi aggressioni ad extracomunitari, gay, transessuali, ecc….
Sicuramente la matrice di queste violenze non è Di Pietro ma è altresì determinata da un certo andazzo mediatico di estrema destra. La verità probabilmente sta nel fatto che le opposte posizioni a destra come a sinistra, hanno non si sa bene quale interesse a generare disordini, ma a prescindere che il fattaccio di Milano accaduto al Premier Berlusconi non si sarebbe mai e poi mai dovuto verificare, è bene che le fazioni contendenti scendano dai piedistalli di rabbia e di potere ed inizino a dialogare una volta tanto nell’interesse del paese, di coloro che rimangono senza lavoro o che anche se lavorano muoiono di fame lo stesso e che la finiscano di formulare parole e atti di forza vicendevolmente. La gente, quella davvero perbene è stufa, non gliene frega niente di altro se non del fatto di dover sopravvivere ogni giorno. La gente, quella davvero perbene fa quadrare i bilanci familiari con due soldi in tasca, manda i bimbi a scuola, fa studiare i figli alle università e si augura che questa attuale classe dirigente politica, industriale ed economica, torni a lavorare veramente senza mettersi più a fare piazzate alla camera dei deputati o al consiglio dei ministri su quanto e di chi sia stata la colpa della mano di uno squilibrato che ha lanciato una statuetta. In quel momento a Milano c’era il Presidente Berlusconi, ma se ci fosse stato chiunque altro verso cui Tartaglia aveva maturato un delirio, sarebbe stata la medesima cosa. Agli italiani, quelli perbene veramente, già viene il voltastomaco nei giorni di normale follia governativa, per cortesia, non alimentiamo la nausea con le manipolazioni politiche. Che il governo piuttosto faccia il suo lavoro iniziando a dare più soldi ai pensionati, alle famiglie con basso reddito e che inizi a operare seriamente per dare lavoro a chi sta morendo di fame e di freddo. Buon Natale a tutti, ai mendicanti, ai disperati, agli extracomunitari, a chi a Natale dovrà lavorare per campare, al Papa che se ne sta al calduccio e al riparo coi suoi vassalli, agli sfollati dell’Aquila, di Perugia, di Viareggio e di Messina, alle ragazze ai transessuali costretti/e a prostituirsi, a quelli che stanno in carcere per aver rubato 10 mele e pensano a coloro che hanno rubato decine di milioni di euro e sono liberi, ricchi e felici, a coloro che credono nella Befana e a Babbo Natale, ai disoccupati e cassaintegrati, ai pensionati che percepiscono miseria e povertà dall’INPS, al Presidente Berlusconi che per un po’ purtroppo non potrà deliziarci della sua arte oratoria e al buon Antonino Di Pietro, con l’augurio che al primo l’anno nuovo e queste festività portino riflessione, profonda coscienza di rinnovamento, ma soprattutto una pronta guarigione e al secondo che questa lunga festa invernale sia portatrice di doni magnifici e carismi soprattutto nell’arte oratoria. E tanto per finire in bellezza, un caloroso augurio di Buon Natale anche a Cicciolina che molti, molti anni prima di Berlusconi propose di fondare il Partito dell’Amore, ben consapevole prima di lui, che l’Amore vince sempre sull’odio e sull’invidia, ma chissà perché la presero tutti in giro e si misero a ridere.

Carla Liberatore

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Una risposta a “NO ALLA VIOLENZA E NO ALLE MANIPOLAZIONI POLITICHE”

  1. Salvatore ha detto:

    “.. è bene che le fazioni contendenti scendano dai piedistalli di rabbia e di potere ed inizino a dialogare una volta tanto nell’interesse del paese, di coloro che rimangono senza lavoro …e che la finiscano di formulare parole e atti di forza vicendevolmente…”
    Pienamente condivisibile!

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