Il ministro dell’Interno Maroni risponde all’atto terroristico che il 3 gennaio ha provocato un’esplosione davanti al portone degli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. «Proprio quella città – ha annunciato in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano Il Sole 24 Ore – sarà la sede dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati».
L’attentato è, per il ministro Maroni, «un fatto molto grave, un atto terroristico della ‘ndrangheta, per generare timori e paure». «Si tratta – ha spiegato – di una reazione ai risultati delle attività di indagine e di contrasto, di aggressione ai patrimoni criminali, di cattura dei maxi-latitanti che hanno dimostrato tutta la loro efficacia».
Il 7 gennaio il ministro dell’Interno sarà a Reggio Calabria dove si riuniranno i vertici delle forze dell’ordine. È sua intenzione estendere il ‘modello Caserta’ a tutta la Calabria: più uomini delle forze di polizia, più coordinamento tra di loro e con la magistratura, controllo intensivo del territorio e massima attività informativa e investigativa.
Nei prossimi giorni, inoltre, verrà insediata a Milano la sezione speciale della commissione grandi opere che dovrà sorvegliare su possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta all’Expo di Milano.
Entro gennaio, infine, Maroni porterà all’approvazione del Consiglio dei ministri il piano straordinario antimafia che contiene modifiche normative e interventi organizzativi.
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