“Dalla parte degli italiani senza se e senza ma. Ma, soltanto, dalla parte di coloro che fanno fino in fondo il loro dovere di cittadini, denunciando lo sfruttamento della mano d’opera straniera.
Lo Stato c’è e la sua presenza si sta facendo sentire, forte, anche a Rosarno. Per portare a compimento questo processo virtuoso serve, però, anche la collaborazione di tutti i cittadini, compresi quelli infuriati che abbiamo visto scendere in piazza in Calabria. Per evitare che si creino ghetti è fondamentale riportare la legalità, quindi che tutti denuncino chi sfrutta il lavoro dei clandestini”. Così il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, commenta i gravi fatti di Rosarno.
“Il Ministero per le Pari Opportunità sta facendo la sua parte per combattere episodi di intolleranza razziale: insieme con Cgil, Cisl, Uil e Ugl abbiamo deciso di utilizzare i fondi europei già stanziati, attraverso l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali, per creare e far crescere figure di sindacalisti tra i lavoratori stranieri, allo scopo di prevenire discriminazioni e conflittualità su base etnica e diffondere la cultura del rispetto delle regole e dei diritti individuali e collettivi dei “nuovi cittadini”.
Stiamo inoltre costituendo, con Unar e fondi europei, una rete di Centri contro il razzismo nelle Regioni del Sud. Contrariamente a Campania e Sicilia, però, la Calabria non si è ancora mossa. Mi auguro che quanto accaduto convinca gli amministratori locali ad impegnarsi concretamente”.
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