E’ stato un bamboccione il ministro dell’efficienza nella pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Lo rivela lui stesso nella consueta intervista a Rtl ricordando di essere “arrivato a 30 anni che non ero capace di rifarmi il letto”. E, ora, arriva a proporre la sua idea di una legge che “obblighi i figli ad uscire di casa a 18 anni”.“Fino a quando non sono andato a vivere da solo era mia
madre che la mattina mi rifaceva il letto. Di questo mi sono vergognato”, ha detto, commentando la condanna di un padre costretto da un giudice a pagare gli alimenti ad una figlia trentaduenne ancora fuori corso all’universita’.
Piu’ in generale, i bamboccioni “sono le vittime di un sistema e organizzazione sociale di cui devono fare il ‘mea culpa’ i genitori. Ho condiviso Padoa-Schioppa quando ha
stigmatizzato questa figura che mancava pero’ di analisi: i bamboccioni ci sono perche’ si danno garanzie solo ai padri, perche’ le universita’ funzionano in un certo modo, perche’ i genitori si tengono i privilegi e scaricano i rischi sui figli.
La colpa insomma e’ dei padri che – ha continuato il ministro – hanno costruito questa societa”‘.
Ma Brunetta lancia la sua proposta: “Obbligherei per legge i figli ad uscire di casa a 18 anni”.
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