Anche se i petrolieri si irriteranno, noi continuiamo a verificare le variazioni dei prezzi dei carburanti rispetto all’andamento del mercato petrolifero.
Oggi preannunciamo le denunce che domani verranno riferite alla riunione indetta presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e cioè: quando il petrolio si attestava a 78 Dollari al barile, la benzina veniva venduta ai distributori a 1,27 Euro al litro (così come veniva anche attestato dal Ministero dello Sviluppo Economico). Poi vi è stato un aumento del prezzo del petrolio, che, pur crescendo di soli 4 Dollari al barile, ha fatto schizzare il prezzo della benzina a 1,35-1,36 Euro al litro, rivelando così una velocità pari a quella della luce di einsteiniana memoria.
“Perché questa velocità non si realizza anche oggi, in presenza di un prezzo del petrolio che è sceso, già da qualche giorno, attorno ai 78 Dollari al barile?” – si chiedono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Questa sì è una incontestabile prova dell’esistenza della doppia velocità della benzina che, in questo caso, da luogo ad una speculazione di 8 centesimi al litro, pari a 96 Euro annui di maggior spesa per gli automobilisti, solo per costi diretti, a cui si aggiungono costi indiretti dovuti al trasporto su gomme delle merci, di 75 Euro, per un totale di 171 Euro annui in più.
Ma domani noi vorremmo porre all’ordine del giorno anche altre rilevanti questioni.
Innanzitutto quella relativa ad una razionalizzazione della rete di distribuzione, che, consenta l’apertura della vendita attraverso il canale della grande distribuzione, così come avviene nel resto d’Europa, per consentire risparmi di 8-9 centesimi al litro.
In relazione all’Europa, inoltre, è necessario superare, una volta per tutte, il divario ormai strutturale tra il prezzo industriale nel nostro Paese rispetto a quello negli altri paesi europei, divario di circa 4 centesimi al litro più.
Un’ulteriore operazione, infine, è quella di eliminare nella comunicazione del prezzo la terza cifra, quella relativa ai millesimi, poiché è dannosa e fuorviante ai fini di una reale comparazione tra i prezzi applicati delle diverse compagnie e dai diversi distributori.
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