Il Fiocco Tricolore nel Giorno del Ricordo AD 2010, perché “la verità è sempre rivoluzionaria”. Mettiamoci dei panni di tutte le vittime infoibate: la Verità in fondo al pozzo. Una giornata che assume a Teramo un significato particolare, congiungendo idealmente due tragedie della Storia: la Shoah del popolo ebraico e il genocidio di decine di migliaia di italiani infoibati. Iniziativa della Questura di Teramo per il Centenario della nascita di Giovanni Palatucci del quale ricorre il centenario della nascita il 10 febbraio 2010. Il ricordo è di tutti e per tutti. Proponiamo la lettura dei due volumi del professor Marco Pirina: “1945-1947 Guerra Civile. La Rivoluzione Rossa”. Il 10 febbraio si commemora il “Giorno del ricordo” ovvero il giorno, come recita la legge 92 del 30 marzo 2004, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”(art. 1). Dopo decenni di oscuro oblio (anche nelle lezioni di Storia) il Parlamento italiano nell’approvare la legge istitutiva, ha restituito dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350 mila connazionali costretti all’esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani comunisti del Maresciallo Tito ed alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani. Fu una vera pulizia etnica, un genocidio. La Verità certamente non può essere infoibata, ma la Verità deve essere ancora ricostruita. Tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1945 decine di migliaia di italiani furono uccisi dai partigiani comunisti di Tito. Catturati nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, vennero imprigionati e poi gettati ancor vivi (legati con il filo di ferro, imbottiti di granate) nelle cavità carsiche, chiamate foibe. Militari, finanzieri, marinai, maestri elementari, impiegati comunali e minatori. Bastava essere italiani per finire nella lista nera e in fondo ai pozzi carsici. In nome dell’amicizia di buon vicinato con l’ex Jugoslavia di Tito, l’Italia affossò la verità storica in quelle fosse nere senza fine, tombe della Verità e della Dignità di una Nazione sconfitta. Il 10 febbraio 1947 quando fu ratificato il Trattato di pace che sanciva il passaggio alla Jugoslavia delle ex province italiane dell’Adriatico, la tragedia assunse i contorni dell’umiliazione di un Paese umiliato e distrutto dall’insensata guerra e di una Nazione da ricostruire integralmente daccapo. Gli italiani che dovettero abbandonare l’Istria, la nostra terra per secoli, certamente non furono ben accolti in patria e molti lo dimenticano. Che significa? Nella pratica questa giornata significa che dobbiamo ricordare tutte le vittime (anche le altre, degli sloveni per esempio), ovvero tutti i “nemici del popolo” che finirono nelle foibe allora e che c’erano già finiti, prima di allora, spinti anche da molti compatrioti fascisti e comunisti. Il problema non è come si fa a conservare la memoria di qualcosa, ma smontare quella macchina mentale e culturale (infernale) che fa di tutto per non avere il quadro corretto della Storia. Il 10 febbraio commemoriamo la tragedia nazionale ed europea delle foibe, l’esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, nostri compatrioti frontalieri. La sensibilità e l’attenzione dimostrate nell’iniziativa legislativa in corso nella Regione Abruzzo intende valorizzare l’impegno delle istituzioni nella promozione culturale e sociale del Giorno del Ricordo, attraverso la conoscenza di tali tragici eventi di pulizia etnica ad opera dei partigiani comunisti iugoslavi e del conseguente esodo degli istriani, per l’affermazione di una coscienza civile che favorisca il superamento della cultura del pregiudizio e dell’odio. Il “Comitato 10 Febbraio” ogni anno si attiva presso le scuole di ogni ordine e grado, con informazioni utili alla conoscenza di una tragedia storica consumata su due fronti: l’eliminazione fisica e l’esodo. Le uccisioni e il fenomeno dell’esodo, determinato questo sia dal terrore psicologico delle foibe sia dalle deportazioni e dalla perdita della cittadinanza e della propria cultura – spiega il Comitato – hanno riguardato indistintamente militari e civili italiani, vittime del comunismo titino. La scuola, che è il luogo della conoscenza e dell’istruzione, ha anche l’alto compito di formare i giovani per la vita, di favorire lo sviluppo del senso civico, di educarli ai valori della cittadinanza, della pace, della solidarietà e del rispetto della persona. Le istituzioni scolastiche e in particolare i docenti, sono invitati a promuovere nell’ambito dei percorsi didattici e dell’offerta formativa, momenti di studio, di riflessione sul rispetto della persona, delle diversità e della collaborazione e solidarietà tra i popoli al fine di superare pregiudizi e odi di parte. La celebrazione del Giorno del ricordo, recuperando una parte della storia del popolo italiano, può essere l’occasione per conoscere e per capire: conoscenza e comprensione sono le basi da cui partire per sentirsi integralmente cittadini. L’Italia non può e non vuole dimenticare tutte le vittime: non perché il Giorno anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro. Un appuntamento nato dai giovani e rivolto ai giovani, per comunicare e informare utilizzando gli stessi linguaggi, al fine di creare un sentimento di empatia e fare proprio un ricordo che fa parte della cultura nazionale del nostro Paese, per respirare l’italianità di terre apparentemente lontane, abolendo la distanza tra classe politica e cittadini, tra adulti e giovani perché il ricordo è di tutti e per tutti. La Regione Abruzzo ha il dovere di individuare nella Legge le forme migliori per commemorare e celebrare adeguatamente i nostri connazionali frontalieri, la cui storia rivive ogni giorno nella toponomastica delle nostre città. Per questi motivi indossiamo il fiocco Tricolore, simbolo di riconoscimento per tutti quegli italiani che vogliono con questo semplice gesto ricordare il 10 Febbraio. Una giornata che assume a Teramo, quest’anno, un significato particolare, congiungendo idealmente due tragedie della Storia: la Shoah del popolo ebraico e il genocidio di decine di migliaia di italiani infoibati. Ricorre, infatti, il 10 febbraio 2010 il centenario della nascita di Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume che riuscì, durante la seconda guerra mondiale, a salvare oltre 5 mila ebrei. Per l’occasione il Questore di Teramo, d’intesa con il Vice Presidente della Provincia, Dr. Rasicci ed il Dirigente Scolastico del Liceo Ginnasio “M. Delfico”, Prof. Rofi, ha organizzato un incontro con gli studenti del Terzo Liceo presso la Sala Polifunzionale della Provincia, alle ore 9 con la proiezione del film “Senza confini”, che narra la vicenda umana del Dr. Palatucci. Parteciperanno anche gli studenti del Terzo Liceo Europeo del Convitto Nazionale. Agli studenti verrà distribuito un libro di Padre Stano, postulatore della causa di beatificazione.
“La verità è sempre rivoluzionaria”, diceva Gramsci e pare che i due volumi di Marco Pirina rispondano pienamente al vecchio e sempre attuale messaggio. Il primo volume del professor Marco Pirina,“1945-1947 Guerra Civile. La Rivoluzione Rossa” (edito dal Centro Studi e Ricerche Storiche Silentes Loquimur), è un libro (407 pp.) che punta i riflettori su un periodo storico fino ad oggi immerso nelle tenebre della memoria. Ma ecco pubblicato anche il secondo volume dell’opera (528 pagine, ottobre 2004), con centinaia di testimonianze e memorie che ricostruiscono la tragedia del Dopoguerra italiano, le stragi di repubblicani e loro familiari nelle Foibe, dopo la fine della guerra, l’eliminazioni gappiste di industriali, artigiani, agrari, preti, cattolici, socialisti, ex partigiani, “nemici” dei progetti rivoluzionari di chi non depose le armi nel nome di una “rivoluzione rossa”, che crearono le contraddizioni storico-politiche che ancora oggi alimentano la disinformazione in Italia e nel resto del mondo. In questi libri, per la prima volta vengono pubblicati integralmente i rapporti ufficiali dei Carabinieri sui fatti, copie di atti processuali, relazioni del Ministero dell’Interno e dell’intelligence americana. E i nomi delle vittime, reperiti da fonti ufficiali a guerra finita: oltre 50mila di cui 15mila insepolti. Ma che successe dopo il 25 aprile del 1945? E perché fu strappata un’importante pagina della storia d’Italia? Il doppio volume di Pirina recupera fatti, nomi, storie e raccoglie i frammenti dei feroci massacri compiuti dai partigiani comunisti verso i fascisti (gli ex), i repubblichini e gli inermi, fra cui preti, imprenditori e borghesi che non accettarono di partecipare al diabolico “disegno” e che non condividevano o intralciavano la strada dei partigiani comunisti verso il progetto rivoluzionario. L’Autore porta alla luce le pagine del diario di una Storia rimasta nascosta per più di 60 anni. La ricerca di Pirina è iniziata quando ebbe il coraggio e la volontà di ricomporre quella pagina della Storia strappata, il post-dopoguerra. Come nei libri di testo scolastici mancano ancora le Foibe e la Guerra Civile italiana dopo l’8 settembre 1943, così i testi degli storici di questi ultimi 50 anni si erano lasciati indietro l’analisi del post-dopoguerra. Quando la Resistenza contro l’invasore, nella quale la Patria rinacque, era finita, qualcuno pensava di realizzare qualcos’altro. Un progetto rivoluzionario. Finita la Resistenza si è passati alle esecuzioni sommarie di fascisti, ex fascisti, di quanti coinvolti con la Repubblica Sociale Italiana e di civili innocenti. Un tema che ha per nostra fortuna interessato intellettuali di sinistra come Gianpaolo Pansa e Giovanni Pisanò. Ma qual è la differenza tra l’approccio di Pirina, di Pansa ne “Il sangue dei vinti” o di Pisanò ne “Il triangolo rosso”? Pirina ha lavorato su documenti e testimonianze, su atti giudiziari, su inchieste, su fonti giornalistiche e religiose. Il suo libro non è né un racconto né una ricostruzione storica: è la ricerca storica degli avvenimenti con una dimensione, una data ed un riferimento precisi. Qui non c’è quasi nulla di opinabile. È un diario cronologico di tutte le regioni del nord Italia, provincia per provincia, dal 1945 ai primi del 1948. Ricompone, insieme ai suoi collaboratori del Centro Studi, episodi e fatti avvenuti in tante parti del nord Italia, offrendo una chiave di lettura: ciò che accadde in Emilia Romagna aveva uno stesso messaggio, un medesimo disegno, identico alle altre regioni del nord Italia. “Vi era un progetto – spiega Pirina- perché ciò che accadde in Istria, in Venezia Giulia e in Friuli, corrispondeva esattamente a quanto successe in Emilia Romagna, in Piemonte, in Lombardia. Un piano preciso. Cominciato ben prima della fine della guerra, con Porzus il 7 febbraio 1945, con l’uccisione dei partigiani cattolici e azionisti socialisti, ammazzati dai partigiani comunisti. Successivamente anche la chiave di lettura che in questi ultimi anni si è data delle Foibe è stata molto falsata. Perché è stato accentuato un principio di lettura etnico: si è detto che sono stati gli slavi. Invece non è vero!”. Perché c’erano anche i partigiani comunisti italiani “che fisicamente sono andati a prelevare coloro che erano nemici del progetto internazionalista comunista. Perché sul confine era più facile. Era possibile realizzare il piano meglio che in Emilia Romagna, perché l’annessione avrebbe portato all’estensione anche territoriale”. Ma la ricostruzione di Pirina non riguarda solo le uccisioni dei fascisti. Ecco la novità assoluta. Nelle altre regioni del nord Italia si è passati, dopo l’uccisione dei fascisti, all’uccisione di un sindaco socialista a Bologna (solo per citare un esempio), di preti, di commercianti, di borghesi, di imprenditori, di gente che col fascismo non aveva avuto niente a che fare, ma che faceva parte di quel ceto che rifiutava il progetto rivoluzionario comunista. E nei territori dove il controllo era maggiore, perché più forti erano state le formazioni partigiane garibaldine che non avevano mollato le armi, questo progetto si estese nel tempo. “Così a Milano, per esempio, la Volante Rossa continuò ad ammazzare con stile gappista fino al 1949 quando i principali responsabili, invece di essere processati, furono fatti scappare dal partito e da Togliatti stesso…e i responsabili poi occuparono dei posti di enorme prestigio nei paesi dell’Est”. Togliatti li difese. “Furono protetti da Togliatti il quale da una parte fece finta di minimizzare o di isolare questa scheggia impazzita e dall’altra la difese facendo andare all’estero oltre 34mila responsabili. Terribile fu, quando con le due amnistie del 1952 e del 1953 (quando la DC ha il controllo del governo in senso maggioritario) furono coperti tutti i reati avvenuti dal ’45 al ’47. Questo è importante perché mostra con chiarezza la chiave di lettura che ho dato del tentativo rivoluzionario”. Dunque venivano eliminati i nemici di questa rivoluzione rossa: ecco la differenza di lettura tra il libro di Pirina e quello di Pansa il quale esamina il momento della jacquerie rivoluzionaria nei confronti dei vinti, che c’è stata ed è presente anche nel libro di Pirina. Ma poi non è finita. “Perché una scheggia del Partito Comunista che faceva riferimento a Pietro Secchia, non voleva perdersi il momento buono: avevano le armi, avevano il controllo di alcuni territori, avevano tutto. Quindi ci potevano provare. Non ci sono riusciti, ma ci hanno provato. E per farlo c’erano da eliminare tutti coloro che rappresentavano un pericolo per il disegno, come nel caso di Gorizia dove vengono uccisi i membri del Comitato Liberazione Nazionale. O come a Trieste o come gli industriali di Reggio Emilia…”. Poi, con le elezioni del 18 aprile 1948 si alimenta la fiammata rivoluzionaria. “Le schegge minime continuano ad essere presenti nelle varie cellule e nei diversi paesi dove c’è una predominante elettorale comunista. Poi si vanno a riversare negli anni ’60 e ’70, in quelle che poi diventeranno le Brigate Rosse…”. Nei libri di Pirina, inoltre, viene denunciato apertamente il legame che unisce l’azione dei partigiani comunisti dopo il 25 aprile, con l’attività terroristica delle Br. “C’è un legame, un filo rosso come lo chiama Massimo Caprara, che continua sempre. E l’esame di queste radici storiche l’ho voluto fare sui fatti. Basta leggere, nel capitolo di Reggio Emilia, le dichiarazioni del partigiano William: il Partito Comunista mi ha ordinato di uccidere e di fare la rivoluzione. Ma senza la lettura di questi fatti, svanisce anche l’interpretazione della grande spaccatura che c’è, ancora oggi, tra gli italiani. Proprio perché non è mai stato esaminato con serenità quello che successe in quegli anni. Attraverso il suo metodo, la trascrizione di episodi violenti, di flash crudeli, Pirina sostiene che il libro non rischia affatto di riaccendere l’odio, come alcuni pensano. “Assolutamente no. Se lo si legge con lo spirito che gli ho voluto dare, restituisce dignità alla Memoria. Il rancore nasce proprio dal silenzio. Vanno ricordati sia le vittime sia i responsabili”. E sul perché in fondo al libro vi siano delle pagine bianche, l’Autore non ha dubbi: “Per coinvolgere i testimoni, finché ci sono…”
Nicola Facciolini
CITTA’ D’ITALIA CHE HANNO ONORATO I MARTIRI DELLE FOIBE NELLA PROPRIA TOPONOMASTICA
Un sentito ringraziamento
Città – Alfabetico
ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe
ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Piazza Martiri delle Foibe
ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe
ALBANO SANT’ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe
ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati
ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe
ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe
ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe
ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe
ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia
ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe
AREZZO Largo Martiri delle Foibe
ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe
ASSISI – S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe
AVEZZANO (L’Aquila) Via Martiri delle Foibe
BADIA POLESINE (Rovigo) Via Martiri delle Foibe
BARANZATE (Milano) Giardino Martiri delle Foibe
BARI Via Martiri delle Foibe
BASCHI (Terni) Piazza Martiri delle Foibe
BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
BAUCINA (Palermo) Via Martiri delle Foibe
BELLUNO Piazzale Vittime delle Foibe
BENEVENTO Piazzale Martiri delle Foibe
BETTONA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
BIASSONO (Monza-Brianza) Via Martiri delle Foibe – Istria (1943 – 47)
BOLOGNA Giardino Martiri d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia,
BOLOGNA Rotonda Martiri delle Foibe
BONATE SOPRA (Bergamo) Parco Martiri delle foibe
BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo) Piazzale Vittime delle Foibe
BRA (Cuneo) Piazza Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia
BRINDISI Via Martiri delle Foibe
BRONI (Pavia) Via Martiri delle Foibe
BRUGHERIO (Monza-Brianza) Parco Martiri delle Foibe
BUDRIO (Bologna) Via Vittime delle Foibe
BUSSOLENGO (Verona) Viale Martiri delle Foibe
CAGLIARI Parco dei Martiri delle Foibe
CALCINAIA fraz. Fornacette (Pisa) Via Vittime delle Foibe
CALCINATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
CALOLZIOCORTE (Lecco) Parco Martiri delle Foibe
CAMAIORE (Lucca) Via Martiri delle Foibe
CAMOGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
CANNARA (Perugia) Piazza Martiri delle Foibe
CARAPELLE (Foggia) Via Martiri delle Foibe
CARATE BRIANZA (Monza e Brianza) Piazza Martiri Giuliano – Dalmati
CARDITO (Napoli) Via Martiri delle Foibe
CASALE MONFERRATO (Alessandria) Via Vittime delle Foibe
CASALVECCHIO SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
CASERTA Via Martiri delle Foibe
CASPERIA (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe (Delibera N. 2 del 17 marzo 2010 – attesa inaugurazione)
CASSANO DELLE MURGE (Bari) Parco ai Martiri delle Foibe e all’Esodo Istriano-giuliano-dalmata
CASTEL MAGGIORE (Bologna) Rotonda Martiri delle Foibe
CASTELFRANCO EMILIA (Modena) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz. Lago di Castellabate (Salerno) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Giovanni Romito – Vittima delle Foibe
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto
CASTELLAMONTE (Torino) Via Martiri delle Foibe
CASTELNUOVO DEL GARDA (Verona) Via Martiri delle Foibe
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
CERVETERI (Roma) Via Martiri delle Foibe
CERVIA (Ravenna) Parco Martiri delle Foibe
CHIARI (Brescia) Piazzetta Martiri delle Foibe
CHIOGGIA (Venezia) Piazzale Martiri delle Foibe
CHIOGGIA (Venezia) Giardini all’Esule istriano, giuliano e dalmata
CHIUPPANO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CHIVASSO (Torino) Via Martiri d’Istria e Dalmazia
CISTERNA DI LATINA (Latina) Piazza Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
CITTA’ DI CASTELLO (Perugia) Via Martiri delle Foibe
CIVITANOVA MARCHE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
CIVITAVECCHIA (Roma) Parco Martiri delle Foibe – Parco Uliveto
COGGIOLA (Biella) Largo vittime delle Foibe
COLLEGNO (Torino) Giardino Esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia
COMO Piazza Martiri Foibe Istriane
COMO Rondello Don Angelo Tarticchio
COMO fraz. Albate Giardini Martiri italiani delle Foibe istriane
CONEGLIANO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
COPERTINO (Lecce) Via Martiri delle Foibe
CORNAREDO (Milano) Via Vittime delle Foibe
CORROPOLI (Teramo) Piazza Martiri delle Foibe
CORTEMAGGIORE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
COSTA VOLPINO (Bergamo) Parco Martiri delle Foibe
CREAZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CREMA (Cremona) Piazza Istria e Dalmazia (Martiri delle Foibe)
CRESCENTINO (Vercelli) Via Martiri delle Foibe
DANTA DI CADORE (Belluno) Via Vittime delle Foibe
DESENZANO DEL GARDA (Brescia) Via Martiri Italiani delle Foibe
DOMODOSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) Piazzale Vittime delle Foibe Istriane
DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto
DUE CARRARE (Padova) Piazza Vittime delle Foibe
FABRIANO (Ancona) Via dei Martiri delle Foibe Istriane
FERMO Largo Vittime delle Foibe
FERRARA Via Martiri delle Foibe
FIDENZA (Parma) proposta attesa delibera Via Martiri delle Foibe
FIRENZE Largo Martiri delle Foibe
FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini
FOLIGNO (Perugia) Piazzale Martiri delle Foibe
FONDI (Latina) Piazza Martiri delle Foibe
FONTANIVA (Padova) Via Martiri delle Foibe
FORLI’ (Forlì-Cesena) Via Martiri delle Foibe
FORTE DEI MARMI (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
FORZA d’AGR0′ (Messina) Proposta attesa delibera
FOSSANO (Cuneo) Via Norma Cossetto (Vittima delle Foibe)
FOSSO’ (Venezia) Via Martiri Giuliani e Dalmati
FRANCAVILLA AL MARE (Chieti) Via Martiri delle Foibe
FROSINONE Piazza Martiri delle Foibe
FURCI SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
GALATINA (Lecce) Piazza Vittime delle Foibe
GATTINARA (Vercelli) Piazza Martiri delle Foibe
GAVIRATE (Varese) Piazza Martiri delle Foibe 1943 – 1945
GAVORRANO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
GENOVA Passo Vittime delle Foibe
GORIZIA Largo Martiri delle Foibe
GORIZIA Via Norma Cossetto
GOZZANO (Novara) Via Vittime delle Foibe
GRADO (Gorizia) Piazza Martiri delle Foibe (pass. a mare)
GROSSETO Piazza Martiri delle Foibe Istriane
GRUGLIASCO (Torino) Giardino Vittime delle Foibe
GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto
GUIDONIA MONTECELIO – Villalba (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
IMPERIA Giardini Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Piazza Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Via Martiri delle Foibe
JESOLO (Venezia) Viale Martiri delle Foibe
LAMEZIA TERME (Catanzaro) Via Martiri delle Foibe (attesa uff. delibera)
LANCIANO (Chieti) Piazza Martiri delle Foibe
L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto – terremotata
LATERZA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
LATINA Piazzale Martiri delle Foibe
LATINA Viale Martiri di Dalmazia
LATISANA (Udine) Via Martiri delle Foibe
LAVAGNO fraz. San Pietro (Verona) Via Martiri delle Foibe
LAZZATE (Monza-Brianza) Largo Martiri delle Foibe
LECCE Via Martiri delle Foibe
LECCO Riva Martiri delle Foibe
LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto
LEINI’ (Torino) Via Martiri delle Foibe
LEONESSA (Rieti) Largo dei Martiri delle Foibe Istriane
LICATA (Agrigento) Piazzale Martiri delle Foibe
LIMBIATE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LISSONE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LOANO (Savona) Via Martiri delle Foibe
LOCRI (Reggio Calabria) Via Martiri delle Foibe
LONIGO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
LUCCA Via Martiri delle Foibe
MACERATA Via Vittime delle Foibe
MAIOLATI SPONTINI (Ancona) Largo Martiri delle Foibe
MANDANICI (Messina) P.zza Carabiniere Domenico Bruno-Martire delle Foibe
MAPELLO (Bergamo) Via Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia
MAPELLO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
MARCELLINA (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
MARINO (Roma) Piazzale Caduti delle Foibe
MARTIGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe
MASSA (Massa-Carrara) Parco del ricordo ai Martiri delle Foibe.
MAZARA DEL VALLO (Trapani) Via Martiri delle Foibe
MELISSANO (Lecce) Piazza Martiri delle Foibe
MESSINA P.zza Martiri delle Foibe, Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
MILANO Largo Martiri delle Foibe
MILANO Via Martiri Triestini
MIRANDOLA (Modena) Via Martiri delle Foibe
MODENA Via Martiri delle Foibe
MODUGNO (Bari) Parco del Ricordo delle Foibe
MOGLIANO VENETO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
MONCALIERI (Torino) Via Vittime delle Foibe
MONSELICE (Padova) Via Martiri delle Foibe
MONTE PORZIO (Pesaro) Via Martiri delle Foibe
MONTEBELLUNA (Treviso) Vicolo Martiri Giuliani e Dalmati
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
MONTELUPONE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
MONTEROTONDO (Roma) Largo Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Pieramico Antonio Martire delle Foibe
MONTIGNOSO (Massa e Carrara) Parco Martire delle Foibe – in onore Guardia di PS Mario Buffoni
MORTARA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
MUGNANO DI NAPOLI (Napoli) Via Vittime delle foibe
NANTO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
NARDO’ (Lecce) Piazzale Martiri delle Foibe
NEPI (Viterbo) Parco Martiri delle Foibe
NERVIANO (Milano) Via Martiri delle Foibe
NISCEMI (Caltanisetta) P.za Martiri delle Foibe di Istria, Dalmazia e V.G.
NIZZA DI SICILIA (Messina) Proposta attesa delibera
NOCERA UMBRA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
NOCETO (Parma) Via Martiri delle Foibe
NOVARA Via Vittime delle Foibe
NOVATE MILANESE Giardino Martiri delle Foibe
NOVENTA VICENTINA (Vicenza) Via Vittime delle Foibe
ORIA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
ORISTANO Via Martiri delle Foibe
OSPITALETTO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
OSTRA VETERE (Ancona) Giardino Martiri delle Foibe
OZIERI (Sassari) Via Martiri delle Foibe
PADOVA Passaggio Martiri delle Foibe
PADOVA Via Nicolò e Pietro Luxardo
PAGLIARA (Messina) Proposta attesa delibera
PAGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe
PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia) Piazza Martiri delle Foibe Istriane
PARMA Via Martiri delle Foibe (seduta n.1 6.4.09 app.all’unanimità – str.n. 9)(Intit. N.1173 del 17.09.09)
PASIAN DI PRATO (Udine) Via Martiri delle Foibe
PERUGIA Via Vittime delle Foibe (Parco)
PESARO (Pesaro-Urbino) Parco Esuli Giuliano-Dalmati
PESCARA Piazza Martiri Dalmati e Giuliani
PESCHIERA DEL GARDA (Verona) Via Caduti delle Foibe
PIACENZA Attesa delibera del Comune
PIETRASANTA (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) Via Caduti delle Foibe
PIOVE DI SACCO (Padova) Via Martiri delle Foibe
PISA Rotonda Martiri delle Foibe
POGGIORSINI (Bari) Via Martiri delle Foibe
POMEZIA (Roma) Via Martiri delle Foibe
PONTE SAN PIETRO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
PONTEDERA (Pisa) Via Caduti delle Foibe
PORDENONE Pedonale/ciclabile Martiri delle Foibe
PORRETTA TERME (Bologna) Piazza Martiri delle Foibe
PORTOFERRAIO (Livorno) Via Martiri delle Foibe
PORTOGRUARO (Venezia) Via Vittime delle Foibe (attesa delibera)
PORTOMAGGIORE (Ferrara) Via Martiri delle Foibe
POVOLETTO (Udine) Ponte Martiri delle Foibe
PRATO Via Martiri delle Foibe
PRIVERNO (Latina) Giardino Martiri delle Foibe
PUTIGNANO (Bari) Via Martiri delle Foibe
QUATTORDIO (Alessandria) Via della Memoria (Vittime delle Foibe)
RACCONIGI (Cuneo)
RAPALLO (Genova) Piazzale Martiri delle Foibe
RAVENNA fraz. Porto Corsini Parco Martiri delle Foibe
RECANATI (Macerata) Via Martiri delle Foibe
REGGELLO (Firenze) Via Caduti delle Foibe
REGGIO EMILIA fraz. Coviolo Viale Martiri delle Foibe
RICCIONE (Rimini) Piazzale Martiri delle Foibe
RIVA DEL GARDA (Trento) Largo Caduti delle Foibe
RIVAROLO CANAVESE (Torino) Via Martiri delle Foibe
ROBECCO SUL NAVIGLIO (Milano) Via Martiri delle Foibe
ROCCALUMERA (Messina) Piazzetta Vittime delle Foibe
ROMA Via Icilio Bacci
ROMA Via Norma Cossetto
ROMA Via Riccardo Gigante
ROMA (Laurentina) Largo Vittime delle Foibe istriane
RONCHI DEI LEGIONARI (Gorizia) Piazzale Martiri delle Foibe
ROSA’ (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ROVATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
ROVERETO (Trento) Largo Vittime delle Foibe 1943 – 1947
RUVO DI PUGLIA (Bari) Via Martiri delle Foibe
SABAUDIA (Latina) Largo dei Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Galleria Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Via Martiri delle Foibe
SAN BONIFACIO (Verona) Piazza Martiri delle Foibe
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Via Luxardo
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Parco Martiri delle Foibe
SAN DONA’ DI PIAVE -Calvecchia (VE) Via Martiri delle Foibe
SAN GIOVANNI ILARIONE (Verona) Via Martiri delle foibe
SAN GIOVANNI LUPATOTO (Verona) Parco Martiri delle Foibe
SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Via Martiri delle Foibe
SAN MAURO TORINESE (Torino) Vittime delle Foibe e degli Esuli da Istria, Fiume, Dalmazia, Alto Isonzo.
SAN MINIATO fraz. Ponte a Egola (Pisa) Via Vittime delle Foibe
SAN SEVERO (Foggia) Largo Vittime delle Foibe
SANREMO (Imperia) Via Martiri delle Foibe
SANTA MARGHERITA LIGURE (Genova) Giardini Vittime delle Foibe
SANTA MARINELLA (Roma) Parco Martiri delle Foibe
SANTA TERESA di RIVA (Messina) Via Martiri delle Foibe
SANT’ANGELO LODIGIANO (Lodi) Via Martiri delle Foibe
SAONARA (Padova) Via Martiri Giuliani e Dalmati
SASSARI Via Martiri delle Foibe
SASSO MARCONI -Borgonuovo (Bologna) Piazzale Vittime delle Foibe
SASSUOLO (Modena) Piazza Martiri delle Foibe
SAVIGLIANO (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
SAVOCA (Messina) Proposta attesa delibera
SCAFATI (Salerno) Via Martiri delle Foibe
SEDICO (Belluno) Via Martiri delle Foibe
SELCI Sabino (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
SEREN DEL GRAPPA (Belluno) Via Vittime delle Foibe
SERIATE (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
SERVIGLIANO (Fermo) Via Martiri delle Foibe
SETTIMO TORINESE (Torino) Via Vittime delle Foibe
SIMERI CRICHI (Catanzaro) Piazza Vittime delle Foibe
SOVIZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
SULMONA (Aquila) Via Martiri Istriani Delle Foibe
SURBO (Lecce) Largo Vittime delle Foibe
TARANTO Piazzale Vittime delle Foibe
TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Via Martiri delle Foibe Istriane
TEOLO (Padova) Via Martiri delle Foibe
TERAMO Via Martiri delle Foibe
TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto
TERMINI IMERESE (Palermo) Largo Martiri delle Foibe
TERMOLI (Campobasso) Largo Martiri delle Foibe
TERRALBA (Oristano) Piazza Martiri delle Foibe
THIENE (Vicenza) Vi Martiri delle Foibe
THIESI (Sassari) Via Vittime delle Foibe (In ricordo dei finanzieri Andrea Serra e Giovanni Peralta)
TOLMEZZO (Udine) Largo Vittime delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume, Dalmazia ed A.Isonzo (II Guerra Mondiale e dopoguerra)
TOMBOLO fraz. Onara (Padova) Via Martiri delle Foibe
TORRE MAGGIORE Foggia) Via Martiri delle Foibe
TORTONA (Alessandria) Giardini Esuli Istriani, Fiumani, Dalmati e Rimpatriati
TRENTO Via Vittime delle Foibe
TREVISO Piazza Martiri delle Foibe
TRICASE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TRIESTE Largo don Francesco Bonifacio
TRIESTE Via Norma Cossetto
TRIESTE Viale Martiri delle Foibe
TROFARELLO (Torino) Via Martiri delle Foibe
TUGLIE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TUORO (Caserta) Via Martiri delle Foibe
UDINE Parco Vittime delle Foibe
UGGIATE TREVANO (Como) Piazzetta 10 febbraio – Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo
URGNANO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
VALDOBBIADENE (Treviso) Parco Martiri delle Foibe
VALEGGIO SUL MINCIO (Verona) Via Martiri delle Foibe
VARESE Via Istria – Martiri delle Foibe
VASTO MARINA (Chieti) Via Martiri Istriani
VEDELAGO fraz. Casacorba (Treviso) Piazza Martiri delle Foibe
VELLETRI (Roma) Via Martiri delle Foibe
VENEZIA fraz. Marghera (Venezia) Piazzale Martiri Giuliano-Dalmati delle Foibe
VENTIMIGLIA (Imperia) Giardini Martiri delle Foibe
VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto
VERCELLI Via Martiri delle Foibe
VIAREGGIO (Lucca) Via Martiri delle Foibe (attesa oK Pref.)
VICENZA Largo Martiri delle Foibe
VIGEVANO (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VIGONZA (Padova) Via Martiri delle Foibe
VIGUZZOLO (Alessandria) Piazza Vittime delle Foibe
VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (Massa Carrara) Piazza Martiri delle Foibe
VILLONGO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
VITERBO Largo Martiri delle Foibe Istriane
VITTORIA fraz. Scoglitti (Ragusa) Via Martiri delle Foibe
VOGHERA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VOLPIANO (Torino) Via Vittime delle Foibe
ZOAGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
FOIBA DI BASOVIZZA
LAPIDE A BASOVIZZA
O tu che ignaro passi
per questo Carso forte ma buono,
fermati! Sosta su questa grande tomba!
E’ un calvario con il vertice
sprofondato nelle viscere della terra.
Qui, nella primavera del 1945,
fu consumato un orrendo Olocausto.
A guerra finita!
Nell’abisso fummo precipitati a centinaia,
crivellati dal piombo e straziati dalle rocce.
Nessuno ci potrà mai contare!
Avidità di conquista, odio e vendetta
congiurarono e infierirono contro di noi.
Essere italiani era la nostra colpa.
A gettarci nel baratro furono torme di invasori,
calati nella nostra terra sotto l’influsso
di una malefica stella vermiglia.
Per viltà gli uomini non ci hanno reso giustizia.
Ce l’ha resa Dio accogliendo i nostri spiriti,
purificati da tanto martirio.
O tu che, ora non più ignaro, scenderai da questo Carso,
ricorda, e racconta la nostra tragedia
Federazione Grigioverde
2004