Si è festeggiato (si fa per dire) ieri, il giorno dopo S. Valentino, il patrono dei single, S. Faustino, che “protegge” ben 6 milioni di italiani. Per tutte le Bridget Jones, per tutte le single che non accettano di essere definite ‘zitelle’ questa (dopo un San Valentino trascorso in solitaria) è sicuramente la ricorrenza più triste dell’anno. Dico questo perché non credo che esistano single per scelta e la “singlitudine” sia sempre una necessità o un ripiego, poiché, senza prendersi in giro, non esiste nessuno che voglia restare da solo, in quanto siamo fatti per stare insieme, condividere gioie e dolori, cose belle e brutte e sostenerci reciprocamente. Secondo una analisi della Coldiretti, le famiglie italiane con un singolo componente rappresentano oltre un quarto del totale e sembrano in realtà dover “soffrire”, oltretutto per la spesa quotidiana che rende particolarmente difficile e costosa la vita dei “battitori liberi”. I single italiani spendono infatti per gli acquisti alimentari quasi il doppio rispetto alla media delle famiglie italiane, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. La spesa media per alimentari e bevande di un single è di 312 euro al mese, superiore del 64 per cento rispetto – sottolinea la Coldiretti – ai 190 euro al mese destinati alla tavola da ogni singola componente di una famiglia tipo italiana formata da in media da 2,5 persone. I motivi della maggiore incidenza della spesa sono certamente da ricercare – sostiene la Coldiretti – nella necessità per i single di acquistare spesso maggiori quantità di cibo per la mancanza di formati adeguati che comunque anche quando sono disponibili risultano molto più cari di quelli tradizionali. Ad incidere sulla spesa mensile dei single sono nell’ordine la carne (65 euro), l’ ortofrutta (61 euro), pane, pasta e derivati dai cereali (52 euro), latte, yogurt e formaggi (42 euro), bevande (29 euro), pesce (25 euro), zucchero, caffè (24 euro) e per ultimo oli e grassi (14 euro).
Ad incrementare la spesa alimentare, continua la Coldiretti, è anche l’elevata presenza di sprechi perché è facile dimenticare in fondo al frigorifero la confezione di latte aperto, la mozzarella, la confezione di insalata aperta, i tortelloni iniziati, tutto inesorabilmente destinato a finire nella pattumiera. I giovani single sono anche un segmento di popolazione con uno stile di vita attento a risparmiare tempo a favore del lavoro e dello svago, che privilegia il consumo di piatti pronti a più elevato valore aggiunto che incidono maggiormente sulla busta della spesa. Una scelta che, conclude la Coldiretti, aumenta notevolmente la spesa poiché i cibi pronti per il consumo arrivano a costare anche cinque volte il prezzo delle materie prime impiegate.
Circa il santo protettore, patrono di Brescia, la scelta non è casuale ma toponomastica ed augurale: Faustino infatti significa propizio, favorevole, insomma un augurio per trovare al più presto un’anima gemella (sempre che lo si voglia e, a conti fatti, convenga).
Carlo Di Stanislao
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