MESSA IN SICUREZZA EDIFICI STORICI PERICOLANTI

“L’Aquila è un manuale esemplare a cielo aperto di messa in sicurezza del patrimonio architettonico disastrato o degradato”. E’ quanto afferma, in una relazione, l’architetto Roberto Pirzio Biroli, docente del master di “building science” per il risanamento e la rivitalizzazione dei borghi storici della Donau Universitat di Krems (Austria).Giunto qualche settimana fa nel capoluogo abruzzese […]

Foto Manuel Romano. All right reserved

L’Aquila è un manuale esemplare a cielo aperto di messa in sicurezza del patrimonio architettonico disastrato o degradato”. E’ quanto afferma, in una relazione, l’architetto Roberto Pirzio Biroli, docente del master di “building science” per il risanamento e la rivitalizzazione dei borghi storici della Donau Universitat di Krems (Austria).Giunto qualche settimana fa nel capoluogo abruzzese con i suoi allievi proprio per verificare le operazioni di messa in sicurezza degli immobili del centro storico distrutti dal terremoto del 6 aprile, Pirzio Biroli ha sostenuto che “non hanno precedenti in Italia, in Europa, nel Mediterraneo, in Asia e America Latina, in territori che convivono con i terremoti, gli interventi di puntellamento, imbragamento e tirantaggio degli edifici storici pericolanti dell’Aquila”. Il professionista ha sottolineato come, per tali operazioni, siano state utilizzate “strutture e materiali d’alta resistenza, con macchine telecomandate e monitoraggi a distanza sui risultati degli interventi stessi”. Per quanto riguarda il Comune, queste operazioni vengono effettuate dal servizio Emergenza e Ricostruzione, attraverso ditte specializzate e incaricate.

L’alta tecnologia messa in cantiere dal vice commissario delegato per la tutela dei Beni culturali, Luciano Marchetti, coordinatore di tali interventi – è scritto ancora nella relazione di Pirzio-Biroli -, assieme al Comune dell’Aquila, ai Vigili del fuoco e alla Regione Abruzzo, per salvaguardare palazzi e chiese di importanza storica per tutta l’Italia in prospettiva di ripristini e restauri, produce oggi e determinerà anche in futuro grande attrazione per ingegneri, architetti, archeologi e imprese di costruzioni”.

Sottolineando che le tecnologie messe in atto in questo ambito stanno fermando i potenziali nuovi crolli degli edifici storici del capoluogo abruzzese, il professionista ha messo in risalto “la strategia e la tecnica di intervento diretta dall’esperienza e dalla creatività e innovazione progettuale e di programmazione di cantiere dimostrata dal vice commissario Marchetti e da valenti tecnici e imprese coordinate dal Comune dell’Aquila e della Regione Abruzzo”.

Quanto sostenuto da un esperto in materia non può che farci piacere – ha commentato l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano – va dato atto al servizio Emergenza e Ricostruzione di aver operato con accortezza e capacità, attraverso imprese specializzate alle quali il servizio medesimo ha impartito direttive razionali ed efficaci”

Non va trascurata – ha aggiunto l’assessore alla Cultura, Vladimiro Placidi – la sinergia con le altre istituzioni competenti. Efficiente il coordinamento dell’ingegner Luciano Marchetti ed essenziale l’operato della Municipalità e delle altre amministrazioni coinvolte. Un impegno che ci permetterà di programmare una valida ricostruzione della città antica”.

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