Il diritto soggettivo ai finanziamenti pubblici per i giornali no profit, di cooperative e di partito dovrebbe essere ripristinato oggi dopo essere stato cancellato con un tratto di penna nella Finanziaria 2010. Lo prevede un emendamento presentato dal governo al decreto milleproroghe che sarà votato oggi dall’aula della camera.
La modifica è frutto del pressing esercitato con forza nell’ultima settimana dai parlamentari sul ministro dell’economia Tremonti, che alla fine ha ceduto. Controverso al momento è il nodo della copertura perché se il governo rintraccia i soldi tagliando i contributi per altri settori dell’editoria, soprattutto le radio private, per il Pd andrebbero trovate nel gettito dello scudo fiscale. A questo scopo il Pd ha presentato alcuni subemendamenti condizionando il proprio voto al loro accoglimento. Positivo il giudizio di Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, secondo cui «è evidente che una mobilitazione forte e coerente produce comunque risultati» anche se occorre verificare il voto in aula.
Di contro la Fnsi ha tuonato contro i pasticci dell’ultimo minuto sostenendo che il diritto soggettivo non può essere alimentato togliendo fondi per il sistema radiofonico locale. Se oggi l’aula della camera dovesse approvare l’emendamento sull’editoria e licenziare il milleproroghe, il decreto dovrebbe tornare al senato per una terza lettura prima di essere convertito in legge entro la fine della settimana. Pena la decadenza. I tempi sono stretti, ma non impossibili come anche ieri assicurato dal presidente del senato Schifani.
Fonte europaquotidiano.it
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