Un gruppo di donne con problemi di fertilità sono state trattate con l’agopuntura, la moxibustione (riscaldamento con sigari di Artemisia vulgaris dei punti di agopuntura) ed erbe. I risultati di questo trattamento sono riportati sulla rivista “The Journal of Alternative and Complementary Medicine, in un lavoro in cui il dr. Jongbae J. Park del Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’University of North Carolina a Chapel Hill e colleghi,
descrivono una ricerca condotta con l’obbiettivo di determinare la sicurezza e l’efficacia di un “pacchetto terapeutico alternativo” per il trattamento della sterilità, in un gruppo rappresentativo di donne che hanno cercato un trattamento in un ospedale integrativo a Seoul, in Corea. Le 104 donne reclutate per lo studio, prima di partecipare al progetto sono state selezionate in base a diversi criteri di valutazione che comprendevano l’età anagrafica (l’età media era di 32 anni, con un range oscillante tra i 26 e i 41 anni), da quanto tempo gli era stata diagnosticata la sterilità e le eventuali cure a cui si erano già sottoposte. Il trattamento a base di agopuntura, moxa ed erbe medicinali doveva essere portato a termine dopo 6 cicli mestruali completi e tra febbraio 2005 e aprile 2006. Le osservazioni successive comprendevano il numero di donne che erano rimaste incinte, qualsiasi evento durante la gravidanza come la morbilità e la mortalità del feto, gli aborti spontanei. Dopo sei mesi di trattamento e fino al termine dello studio hanno proseguito solo 23 donne di cui 14 donne sono rimaste incinta. Di queste 10 hanno portato a termine regolare la gravidanza, mentre si sono verificati 4 aborti spontanei. Nel totale le 14 gravidanze su 23 donne trattate equivalgono a un successo del 60,9%. In margine riferiamo che, presso il Centro Studi Xinshu di Roma Lido, abbiamo trattato con cicli settimanali di tre mesi, 7 donne con sterilità senza causa apparente e, in 4 di esse, indotto uno gravidanza, impiegando solo agopuntura e senza l’uso di erbe medicinali. Contiamo di proseguire la ricerca sino ad una sufficiente numerosità, per poi pubblicarne i risultati.
Carlo Di Stanislao e Rosa Brotzu
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