Immoti manent in scientia. I giovani abruzzesi risorgono dalle macerie del terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009 (Mw=6.3) grazie all’azione politico-amministrativa del Governo Berlusconi sul territorio. Ma anche grazie all’impegno di Enti e Istituzioni di ricerca del calibro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed dell’Università di Princeton. Per il settimo anno consecutivo, la prossima d’estate alcuni fortunati studenti delle scuole superiori abruzzesi, parteciperanno con impegno e profitto alla Scuola Estiva di Fisica Gran Sasso-Sud Dakota-Princeton, in programma nel prestigioso campus della Princeton University. Il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’Infn è da sempre in prima linea nella promozione della scienza e della tecnologia sul territorio. Le giovani promesse della ricerca aprutina che sbarcheranno negli Usa, saranno selezionate prima tramite un concorso pubblico che, come la Scuola, è organizzato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso in collaborazione con la prestigiosa Università di Princeton. Gli studenti abruzzesi vincitori saranno premiati presso la sala conferenze “E. Majorana” dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn, nel corso di una cerimonia ufficiale alla presenza delle massime autorità accademiche. Poi, piacevolmente trascorreranno negli Usa un periodo di formazione pre-universitaria. Nonostante il grave sisma che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e gli sponsor della pregevole iniziativa, già lo scorso anno avevano ritenuto di dover comunque dar seguito alla Scuola di Fisica per dare un segnale di ripresa e di speranza a tutti i giovani abruzzesi. Venti studenti hanno trascorso tre settimane, dal 18 luglio al 8 agosto 2009, nel Campus dell’Università di Princeton seguendo lezioni di fisica, astrofisica e inglese. Come giovani “scienziati…in erba” hanno partecipato a seminari e incontri speciali con ricercatori italiani che lavorano da anni negli States, impegnati in quella ricerca pura fondamentale che, forse, un giorno ci aprirà la via al volo interstellare prefigurato dal capolavoro “Avatar” di James Cameron. Nel quarantennale dello sbarco dell’uomo sulla Luna, il 21 e 24 luglio hanno seguito due seminari speciali sul “Lato Oscuro dell’Universo” e sulle esperienze di laboratorio: relatrice l’astrofisica Neta Bahcall, Eugene Higgins Professor of Astrophysics; il 29 luglio il seminario del dr. Keith Dixon, research meteorologist, sul “Sistema Climatico” terrestre, in collaborazione con il prestigioso NOAA; il 31 luglio è la stata la volta del seminario sull’astrofisica delle alte energie, a cura del professor Adam Burrows; il 3 agosto, i nostri sono stati impegnati a seguire la lezione del prof. Tullis Onstott, dal titolo significativo:“The Search for Dark Life in Our Solar System”. Gli scienziati Infn e i loro colleghi americani, anche per questa settima edizione, hanno pensato bene di estendere il programma a dieci studenti del Sud Dakota (Usa) che, dopo aver trascorso alcuni giorni ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, poi raggiungeranno l’Università di Princeton per aggregarsi al gruppo degli studenti abruzzesi selezionati. Il Sud Dakota è lo Stato americano (il cui nome è un tributo alla famosa tribù dei Nativi Americani Lakota Sioux) dove è stata proposta la realizzazione di un laboratorio di fisica simile al Gran Sasso per lo studio dei neutrini. Ai nostri studenti partecipanti vengono offerti vitto e alloggio all’interno del Campus di Princeton e il biglietto aereo di andata/ritorno. Inclusi nel programma vi sono visite a New York, Philadelphia, Washington D.C., nonché a località di rilevante importanza storica nei pressi di Princeton che è una piacevole città universitaria ad un’ora di treno da New York e Filadelfia. Princeton offre molte attrazioni durante l’estate. Gli studenti hanno alcuni pomeriggi e il fine-settimana liberi, per esplorare la zona e godere l’atmosfera di uno dei più bei campus negli Stati Uniti d’America. Perché la Scuola di Fisica si svolge a Princeton? Nel 1905 il grande scienziato Albert Einstein pubblicò tre articoli rivoluzionari che crearono le basi di tre fondamentali teorie fisiche: la Teoria della relatività, la Teoria quantistica e la Teoria del moto browniano. Ricordiamo che il manoscritto originale della Teoria della relatività di Einstein è esposto all’Accademia israeliana delle scienze a Gerusalemme, in occasione del 50/mo della fondazione. E’ la prima volta che il manoscritto di 46 pagine, zeppo di formule matematiche, è esposto al pubblico nella sua integrità. Il manoscritto era stato donato da Einstein all’Università ebraica di Gerusalemme nel 1925, della quale l’illustre scienziato è stato uno dei fondatori. Il prestigio di Princeton si deve alla qualità dei suoi docenti, tra i quali si annoverano molti premi Nobel. Albert Einstein visse e lavorò a Princeton per ben trent’anni. Tra le attrazioni storiche segnaliamo il campo di battaglia di Princeton, dove il generale Washington sconfisse gli Inglesi durante la Rivoluzione Americana del 1776. Gli studenti abruzzesi hanno l’opportunità di conoscere e frequentare gli studenti americani delle scuole locali. In effetti, i nostri “magnifici cervelli” incontreranno i loro coetanei americani per partecipare anche ad attività sociali organizzate da enti locali. Un interessante programma di collaborazione tra l’Università di Princeton e il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’Infn, che nasce dall’idea del prof. Frank Calaprice, professore di fisica alla Princeton University, impegnato con il suo team di fisici in una serie di ricerche sui neutrini solari presso i Laboratori del Gran Sasso, nel cuore del Gigante degli Appennini. La realizzazione del progetto è stata resa possibile dal contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Dipartimento di Fisica della Princeton University, coadiuvati da sponsor abruzzesi. Parallelamente prosegue l’esperienza pionieristica del Progetto “Gran Sasso in rete”, tra gli obiettivi fissati nella Strategia di Lisbona e perseguiti dalla Regione Abruzzo. Con bandi per borse di studio riservate a laureati e diplomati per attività connesse, tra l’altro, alla formazione di altissima qualità di giovani laureati e diplomati. All’interno del progetto è prevista la istituzione di un Centro di Eccellenza Formativa e Informativa nel campo della fisica astroparticellare (Fisica del Neutrino, della Materia Oscura, della Radiazione Cosmica e delle Onde Gravitazionali) con il coinvolgimento delle Università de L’Aquila e di Roma Tor Vergata. Il Progetto Speciale Multiasse “Gran Sasso in rete” vuole innescare processi di convergenza stabili tra il Sistema Produttivo ed i Laboratori Nazionali del Gran Sasso quale Centro di eccellenza sul territorio. Il “training on the job”, alternanza tra periodo di formazione presso i Laboratori del Gran Sasso e stage nelle aziende, sperimentato per la prima volta ai Laboratori del Gran Sasso tra il 2007 e il 2008, ha coinvolto in un anno 20 giovani, il 75% dei quali a fine 2008 ha trovato occupazione nelle imprese presso le quali ha svolto il periodo formativo. Nel novembre 2008 Infn e Regione Abruzzo hanno siglato un protocollo d’intesa per avviare un nuovo progetto nel POR 2007/2013. Continuerà quindi la sperimentazione della modalità di formazione e-learning, in collaborazione con il Consortium GARR, destinata a manager, imprenditori e tecnici del tessuto produttivo regionale. Uno degli interventi formativi è nel settore dell’analisi chimica inorganica a livello delle ultra-tracce: a tale scopo è stato acquisito uno spettrometro di massa ad alta risoluzione con sorgente di ionizzazione al plasma che permette l’identificazione di quantità infinitesime di sostanze. In termini pratici, coloro che saranno formati per interagire con tale strumentazione, potranno operare nel settore industriale, per migliorare un prodotto specifico o per la ricerca e lo sviluppo di nuovi progetti, supportare Enti pubblici nelle tematiche ambientali (acque dolci, acque marine, suolo), partecipare al monitoraggio della radioattività naturale, alla certificazione di prodotti alimentari e a studi di sistemi idrogeologici. L’intervento si appoggia su una rete della quale fanno parte l’Università de L’Aquila e l’Università di Milano Bicocca. Altro importante intervento formativo è “Conoscere giocando” che coinvolge le scuole abruzzesi: la finalità è rafforzare il sistema dell’istruzione mettendo a disposizione la rete di ricerca dei Laboratori del Gran Sasso per avviare processi di innovazione sia nella metodologia didattica nell’insegnamento delle materie scientifiche sia nella divulgazione scientifica. Tramite queste, che sono solo alcune delle azioni previste, obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra Regione Abruzzo e Infn-Laboratori Nazionali del Gran Sasso nel Piano 2007/2008, è rendere permanente la sinergia tra Regione e Centri di eccellenza nell’Alta Formazione e nella formazione continua per innescare un ciclo virtuoso di sviluppo basato sulla valorizzazione del capitale umano, che possa acquisire conoscenze e trasferire poi competenze nell’apparato produttivo (http://gransassoinrete.lngs.infn.it/). Con una comunità scientifica rappresentata da circa 800 ricercatori di diverse Nazioni, i Laboratori Infn del Gran Sasso sono considerati unanimemente come catalizzatori dell’innovazione e, proprio per rafforzare il radicamento sul territorio, mettono a disposizione le proprie conoscenze ed esperienze per la disseminazione dei saperi, per essere riconosciuti non solo come Centro di Ricerca di eccellenza, ma anche come luogo di Alta Formazione.
Nicola Facciolini
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