Google e il Ministero della cultura italiana, hanno firmato, il 10 marzo, un accordo per la digitalizzazione dei libri conservati in Italia nelle due principali biblioteche nazionali; quella di Firenze e di Roma. Il progetto, che inizia con la scansione di libri conservati nelle biblioteche due principali biblioteche nazionali, vorrebbe stimolare l’interesse per la cultura italiana e l’amore per la lettura. Google creerà un centro di scansione affidato a circa 100 persone e il progetto si tradurrà in un risparmio di circa 100 milioni di dollari per il governo italiano. Una cifra su cui ha avuto da ridire Nikesh Arora, presidente di Google per le operazioni di vendita a livello mondiale e lo sviluppo delle imprese, secondo cui il progetto riflette l’idea dei fondatori di Google “di organizzare le informazioni del mondo e renderle disponibile a tutti”. Il progetto italiano aiuterebbe a contrastare l’attuale tendenza Anglo-centrica di Internet e, come ha precisato: “100 milioni di dollari, non è il nostro costo. Ci vorrà molto, molto meno. Abbiamo la tecnologia più efficiente in termini di digitalizzazione”. Né l’impostazione di Google sarà lo scambio con l’utente: pubblicità in cambio di libri. “Gli utenti si rivolgono a noi perché sanno di trovare quello che stanno cercando su Internet. Lo sforzo è quello di arrivare alla completezza, ed è difficile mettere un prezzo alla completezza,” ha detto il responsabile di Google. La competenza del Ministero della Cultura e delle biblioteche partner in Italia sarebbe fondamentale per la selezione delle opere più importanti da includersi nel progetto. Il progetto Google Books ha già più di 40 grandi biblioteche che partecipano in tutto il mondo, secondo Arora, che ha anche affrontato le polemiche negli Stati Uniti sulla digitalizzazione di Google di “opere orfane” (vedi http://www.pcworld.it/notizia/119822/2010-02-19/Google-davanti-ai-giudici-per-Google-Books.html), che sono coperte dal diritto d’autore, ma delle quali i detentori del copyright non sono stati rintracciati e non hanno fornito l’autorizzazione. Negli Stati Uniti, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) si è espresso contro l’accordo privato raggiunto per risolvere le cause sul copyright intentate da autori ed editori contro il lavoro di scansione di Google sui libri. Le critiche della DOJ sono sotto l’esame di un giudice.
Sandro Bondi, Ministro della cultura, ha detto che il progetto sui libri ha dimostrato che Internet è il contrario di una sinistra forza orwelliana. E’ stato creato per permettere di approfondire la conoscenza e la cultura a tutti, gratuitamente, anziché spiare tutti. “Una biblioteca universale, è sempre stato il sogno dell’umanità. Questa utopia sta ora diventando una realtà”, ha detto Bondi. Peccato che pochi mesi fa, dopo le “lesioni” al suo premier, alti esponenti del suo governo abbiano minacciato la censura di parti cospicue della rete. Ma si sà: quello di dire e “sdire” è uno degli sport preferiti del Pdl.
Carlo Di Stanislao
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