Il terribile sisma che il 6 Aprile 2009 ha distrutto la città de L’Aquila ha messo in pericolo, tra l’altro, diversi archivi che raccolgono una parte importante del patrimonio archivistico e librario nazionale. Tra questi l’Archivio dell’Ente Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, conservato nei sotterranei del Castello Cinquecentesco, sede dell’Ente Società Aquilana dei Concerti e ancora oggi inagibile. Tra i luoghi d’interesse culturale aquilani controllati e censiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il Castello Cinquecentesco, con il patrimonio culturale conservato all’interno, è stato inserito come intervento prioritario.
L’Archivio della Barattelli conserva migliaia di documenti mai inventariati concernenti l’organizzazione di concerti e manifestazioni culturali varie (convegni, mostre, etc.) che hanno coinvolto i più grandi musicisti e compositori a livello nazionale e internazionale attivi nel secondo dopoguerra. Poiché il fondatore e il direttore artistico, l’avv. Nino Carloni (1910-1987) – di cui tra l’altro nel 2010 si celebra il centenario della nascita – era legato in amicizia con personalità di primo piano quali Guido Agosti, Massimo Bogianckino, Paolo Borciani, Riccardo Brengola, Luigi Dallapiccola, Piero Farulli, Guido M. Gatti, Gino Gorini, Goffredo Petrassi, Ornella Puliti Santoliquido, Roman Vlad, Carlo Zecchi e altri, l’Archivio assume particolare significato per la luce che getta sulla situazione musicale italiana dell’epoca, vista in una inedita prospettiva personale. Inoltre vi sono conservati lettere e incartamenti vari di Alfred Cortot, Fedele d’Amico, Massimo Mila, Luigi Nono, Artur Rubinstein, Karlheinz Stockhausen, Joseph Szigeti, a testimonianza del rapporto personale di Carloni con i “suoi” artisti, che rivela un diverso modo di intendere l’organizzazione musicale.
L’ISMEZ/Onlus – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno – Ente sovvenzionato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che opera dal 1979 in diversi settori di attività tra cui quello della ricerca, documentazione e studio finalizzata, tra l’altro, alla valorizzazione del patrimonio musicale documentario conservato presso istituzioni pubbliche e private, si è reso parte attiva nell’azione di recupero dell’Archivio Barattelli.
Grazie al Finanziamento del MiBac – Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo – e al contributo della Fondazione Carichieti – Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti – ha recuperato l’Archivio, che rischiava di andare perduto per sempre sepolto nei sotterranei del Castello Cinquecentesco e ha avviato un lavoro di inventariazione e digitalizzazione dei documenti.
L’ISMEZ/Onlus si è posto l’obiettivo di coinvolgere nella realizzazione di questo Progetto prevalentemente associazioni e figure professionali provenienti e operanti in Abruzzo, dando precedenza a coloro che risiedono a L’Aquila. Per la parte strettamente archivistica è stata stabilita la collaborazione con il Centro di Documentazione e Ricerche Musicali “F. Masciangelo” di Lanciano (CH), che ha al suo attivo numerosi lavori di catalogazione e si avvale di esperti archivisti. Il coordinamento archivistico dell’inventario e della catalogazione è stato affidato al Dr. Gianfranco Miscia, archivista e bibliotecario, presidente della Sezione Abruzzo dell’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana; archivista specializzata è Rosa Maria Liberatore e catalogatrice Tania Di Giacomantonio, entrambe aquilaneL’azione dell’ISMEZ/Onlus, tutt’ora in corso, ha consentito non solo l’immediato salvataggio di questo importante Fondo, ma consentirà di contribuire alla salvaguardia e conservazione della documentazione della storia della “Barattelli” fondata a L’Aquila da Nino Carloni nel luglio 1946 e del suo determinante ruolo storico nell’organizzazione musicale italiana dal dopoguerra alla fine degli anni Ottanta.
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