Nei giorni immediatamente successivi al tragico evento sismico del 6 aprile 2009, fu annunciato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini uno stanziamento di 16 milioni di euro da destinare alla ricostruzione della Casa dello Studente, simbolo della devastazione del terremoto.“Dopo quasi un anno –spiega il rettore dell’Università dell’Aquila prof. Ferdinando di Orio – e in una situazione drammatica, da me ripetutamente denunciata, per la residenzialità studentesca, mancavano rassicurazioni sulla effettiva disponibilità di questo finanziamento. Di qui la mia iniziativa di scrivere al Ministro Gelmini per avere chiarimenti in merito”.
La risposta del Ministero dell’Istruzione è stata chiara: le risorse vanno richieste secondo le procedure dalla Legge 24 giugno 2009 n.77 al Presidente della Regione «che provvede alla successiva realizzazione dell’intervento, avvalendosi del competente Provveditorato interregionale alle opere pubbliche».
“Ottenuta questa risposta dal Ministero – continua il rettore di Orio – ho scritto al Presidente della Regione e Commissario Straordinario per la ricostruzione, nonché responsabile per legge per il diritto allo studio, per sapere quali azioni intenda mettere in atto per realizzare, nel più breve tempo possibile l’intervento promesso dalle massime autorità governative”.
“Nella stessa lettera ho denunciato i ritardi relativi alla Caserma Campomizzi, che dal 15 febbraio avrebbe dovuto ospitare gli studenti aquilani, e alla realizzazione di case provvisorie (m.a.r.) ad uso esclusivo degli studenti. Siamo inoltre ancora in attesa di avere risposte da parte di Regione e Comune dell’Aquila circa le residenze studentesche da realizzare attraverso Project Financing in località Casale Calore”.
“Spero che questa mia ultima iniziativa – continua il rettore di Orio – riesca finalmente a smuovere l’immobilismo che ha caratterizzato sinora l’azione degli Enti Locali competenti riguardo il problema della residenzialità studentesca. Oltre 8.000 studenti sono ancora costretti a defatiganti viaggi quotidiani, che rendono difficile la frequenza costante di tutta l’attività universitaria. Se questi studenti, che finora hanno dimostrato un’affezione non comune nei confronti della nostra Università e della nostra città dell’Aquila, non troveranno risposte credibili alle loro esigenze alloggiative, è inevitabile che decideranno di andare via, con disastrose ripercussioni sul tessuto socio-econimico di tutto il comprensorio aquilano.
“Siamo consapevoli – conclude il rettore di Orio – delle difficoltà e della complessità della ricostruzione della città, ma altrettanta consapevolezza chiediamo alle autorità competenti nei confronti dei problemi degli studenti universitari. E’ qui, infatti, che si gioca il futuro dell’Aquila non solo come Città universitaria, ma come Città tout-court”.
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