Trent’anni fa Lucio Dalla e Francesco De Gregori decisero di andare in tour nei più grandi stadi italiani. Chiamarono quel tour “Banana Republic” riprendendo un po’ le vicende politiche di quegli anni. Fu un successo clamoroso e a distanza sei lustri hanno deciso di dare inizio ad un nuovo, piccolo, tour, chiamandolo “Work In Progress”. Dopo la felice esperienza con Tiziano Ferro e Laura Pausini sul palco (a dicembre 2009), la trasmissione “Due”, (su Rai 2, lunedì, in prima serata), risponde alla semifinale di “Amici” con il loro concerto di apertura, con il duo che esegue dal vivo e davanti alle telecamere, le proprie canzoni e i brani scritti a quattro mani, trenta anni dopo la mitica tournèe e all’esordio della nuova esperienza. Dalla e De Gregori si raccontano a vicenda, dialogando con il pubblico presente in sala, ricordando episodi della loro lunga carriera artistica e naturalmente cantando alcuni dei brani più famosi:L’anno che verrà, La leva calcistica del ‘69, Canzone, L’agnello di Dio, Anna e Marco, Rimmel; una lista interminabile di successi che hanno caratterizzato la giovinezza dei sessantenni d’oggi e che riescono ancora ad appassionare. “Work in Progress” dal Teatro Camploy di Verona è uno spettacolo emozionante e di qualità, con due grandi artisti che si dividono il palco in una location intima che tanto ricorda le jam session di moda alcuni anni fa. Il ricostituito duo Dalla/De Gregori si è ricomposto al concerto del 22 gennaio a Vox Club di Nonantola (Modena) e si esibirà ancora a Roma e Milano a Maggio. Inoltre, i “magnifici due” sono in procinto di registrare il seguito di “Banana republic”, la loro storica collaborazione del 1978-79, che fruttò un album ed anche un film. Vederli assieme ieri sera, ci ha fatto riflettere su un fatto: i talent show funzionano e spesso regalano veri giovani talenti, specie nel canto. Ma vedere una grande coppia della musica, come Lucio Dalla e Francesco De Gregori riempie il cuore di una gioia più vera ed autentica. Dalla e De Gregori hanno messo in comune i rispettivi musicisti, portano pure la stessa cuffietta blu e soprattutto lo stesso cuore e la medesima intelligenza. Sul Corriere il 17 scorso, Dalla ha dichiarato l’intento anche politico di questo ritorno in duo. “La situazione attuale-ha detto- mi ricorda, fatte le dovute proporzioni, la guerra impari contro Federico II, quando Rolandino dei Passeggeri, che non era un condottiero ma il capo dei glossatori, oggi diremmo i filologi, arringò la città e la portò alla vittoria di Fossalta. Dobbiamo cercare il futuro lontano dalla politica, perché è tempo che la politica ceda il posto alla ragione”. In questo modo, ancora oggi, Dalla e De Gregari sono avanti, avanti rispetto alla tecnologia, alla sequenze, ai pad agli ear-monitor, creando e cantando un suono nuovo, per una musica ancora tutta nuova
Carlo Di Stanislao
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