Riceviamo e pubblichiamo l’intervista di Carla Liberatore e Marco Francesco Fabbri per MondoRaro Magazine. Giampaolo Giuliani, ricercatore aquilano che attraverso gli studi di precursori sismici (gas sotterranei) come il Radon, è stato in grado di prevedere attraverso le sue stazioni di rilevamento, il terremoto che colpì L’Aquila lo scorso 6 aprile 2009. Boicottato dalla comunità scientifica nazionale, ha trovato immediatamente credito presso gli studiosi sismologi e geologi esteri, i quali non solo lo hanno accreditato ma si sono anche complimentati con lui per la ricerca che sta conducendo. Giuliani inoltre nello scorso dicembre 2009, è stato relatore a S. Francisco presso il convegno internazionale di sismologia dell’AGU FALL, occasione in cui ha potuto presentare i suoi studi davanti ad una platea di eminenti studiosi mondiali che lo hanno acclamato.
In una recente intervista Giampaolo Giuliani dichiarò che i terremoti che stanno avvenendo da un anno a questa parte in tutto il globo terrestre, a seconda dei suoi studi, hanno tutti una stretta correlazione. Dichiarò inoltre che la fascia planetaria interessata è quella legata al Tropico del Cancro. Nelle seguente intervista gli abbiamo rivolto domande su questo specifico argomento
CL. MF. – Giuliani, lei ritiene che gli eventi sismici che si stanno susseguendo a livello globale siano tutti interdipendenti?
Giampaolo GIULIANI – La sequenza sismica mondiale che perdura ormai da più di un anno, non può essere considerata nella norma. L’alto numero di eventi settimanali, con grado sismico rilevante rispetto alle medie annuali precedenti, mostra per certo un incremento sul pianeta, raffrontabile solo alla crisi sismica, più vicina a noi, verificatasi tra gli anni del 1960 ed il 1962
CL. MF. – State conducendo col suo staff delle ricerche i merito? Cosa ne risulta fino ad oggi?
Giampaolo GIULIANI – Le nostre ricerche sono orientate principalmente al monitoraggio del territorio dove effettuano misure e controlli le nostre stazioni. I dati ottenuti e le analisi mirano alla realizzazione di un sistema che potrà permettere, a livello planetario, di disporre di un allarme preventivo sui terremoti, in una finestra temporale utile, indicazione della zona epicentrale dell’evento e relativo grado sismico
CL. MF. – Quali potrebbero essere i motivi di questa sequenza sismica mondiale? E’ solo la fascia del Tropico del Cancro ad esserne interessata?
Giampaolo GIULIANI– I motivi di questa crisi planetaria, vanno ricercati nelle cause che producono i terremoti. Le analisi relative ai nostri dati, lasciano pensare che attualmente il mantello, quella parte del pianeta dove galleggia la crosta terrestre, sviluppi una energia maggiore rispetto ai periodi in cui la sismogeneticità planetaria, risulta più attenuata
CL. MF. – Il sisma avvenuto a L’Aquila il 6 aprile 2009, denota caratteristiche inconsuete, potrebbe dirci quali sono queste peculiarità che lo rendono così anomalo?
Giampaolo GIULIANI – Sono diverse le concause che hanno reso l’evento del 6 aprile diverso da eventi che normalmente si sviluppano sul nostro pianeta. La superficialità degli ipocentri degli eventi sul nostro territorio, il fatto che l’evento delle 03:32 del 6 aprile 2009, in realtà siano stati 2 eventi che si sono prodotti a 5 secondi di distanza l’uno dall’altro e ad una distanza di 2000 metri l’uno dall’altro. La natura caratteristica del territorio del bacino aquilano, che presenta zone in cui l’onda sismica viene amplificata, anziché attenuata, (vedi terre di riporto, terreni costituiti da sedimenti alluvionali, sabbie, ciottoli) cavità a ridosso di zone argillose e rocciose, non ultima la particolare rete di faglie distribuita intorno ai monti che circondano tutto il bacino e sotto il bacino stesso. Tutto ciò ha confluito a rendere inconsueto lo sviluppo dell’evento sviluppatosi sotto la crosta terrestre su cui noi viviamo
CL. MF. – I terremoti che si stanno verificando sul nostro pianeta potrebbero avere delle cause interplanetarie? E quali potrebbero essere queste cause?
Giampaolo GIULIANI – Come già detto anche in precedenza, dall’ osservazione decennale dei dati ottenuti dalla nostra ricerca sperimentale, emerge una stretta correlazione tra l’azione planetaria indotta sul nostro pianeta, dalla Luna e dal Sole. Tra queste ne citiamo qualcuna tra le più evidenti: l’effetto mareale prodotto dal ciclo anomalistico astronomico della Luna, variazioni gravitazionali indotte dalla nostra stella e dal satellite nell’orbita di rivoluzione che il pianeta compie intorno al Sole
CL. MF. – Secondo lei, a cosa è dovuto l’intensificarsi dell’attività sismica planetaria?
Giampaolo GIULIANI – All’evoluzione cui la Terra naturalmente è sottoposta, come qualsiasi elemento appartenente al nostro sistema universale. Ciò che si sta verificando in questo momento è già accaduto in passato e si ripeterà ancora in futuro. Questi episodi appartengono a cicli molto più lunghi di quelli umani. I nostri antenati ci hanno lasciato memoria storica degli stessi avvenimenti, così come noi la lasceremo per i nostri posteri
CL. MF. – La teoria dello slittamento crostale di C. Hapegood è coerente con quello che sta accadendo?
Giampaolo GIULIANI – Certo! Appartiene a quell’evoluzione di cui parlavamo prima. Le Placche continentali sono in continuo movimento. Migrano. Sono destinate a continui urti e modificazioni, che poi rappresentano una delle risposte alle cause che producono i terremoti
CL. MF. – E’ possibile che ci sia una correlazione tra l’irregolarità del ciclo delle macchie solari e l’intensificarsi dell’attività sismica sul pianeta?
Giampaolo GIULIANI – E’ possibile. Tutte le attività della nostra Stella, regolano meticolosamente anche l’equilibrio endogeno del nostro pianeta
CL. MF. – Lo spostamento dell’asse terrestre avvenuto con i recenti terremoti ( dal terremoto in Indonesia a quello del Cile) , può incidere nel movimento di rotazione del pianeta, tenendo conto che non è una sfera perfetta ma un geoide?
Giampaolo GIULIANI – A questa domanda non posso dare una risposta onesta, dato che non rientra nell’ambito delle mie conoscenze
CL. MF. – Per tornare più vicino a noi, quanto potrebbe costare una rete di monitoraggio e allarme sismico in Italia?
Giampaolo GIULIANI – Sicuramente molto meno del costo di una vita umana. Di certo ancora meno di scelte scientifiche e politiche sbagliate
CL. MF. – In base a quanto lei ha dichiarato rispetto alla portata del fenomeno che stiamo vivendo, che cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi mesi ed anni?
Giampaolo GIULIANI – Tutti i fenomeni naturali, tutto ciò che ci circonda dell’universo che conosciamo, mostra di avere un inizio, una vita ed una fine, per poi ricominciare
Lascia un commento