Rischia grosso ma alla fine si tira fuori dalla buca Rafael Nadal (nella foto). Superando per 67(8) 62 62 l’argentino David Nalbandian lo spagnolo si è qualificato per il quarto turno (ottavi) del “Sony Ericsson Open”, secondo “Masters 1000” della stagione in corso sui campi in cemento di Miami, in Florida. Il sudamericano è sempre stato un avversario ostico per il maiorchino, uscito sconfitto in due dei tre precedenti confronti diretti. Lo spagnolo ha impiegato quasi due ore e mezza per avere ragione del 28enne di Cordoba: dopo aver sprecato un break di vantaggio nel primo set Rafa ha anche fallito un set point nel tie break prima che Nalbandian se lo aggiudicasse per 10 punti ad 8 (mettendo a segno il terzo set point). Nella seconda frazione, al quinto gioco, la svolta del match: Nadal si salva dal 15-40 ed infila un parziale di cinque giochi consecutivi che gli permette di pareggiare il conto dei set (62) e di ritrovarsi sull’1-0 nella frazione decisiva. Nel terzo set l’argentino non ne ha più da spendere e Nadal chiude ancora 62. Al prossimo turno Rafa dovrà vedersela con il connazionale David Ferrer (n. 15), che si è imposto per 76 63 sul croato Ivo Karlovic (n. 24).
Avanza anche l’altro spagnolo Nicoas Almagro (62 67 63 al francese Chardy), che affronterà il brasiliano Tomaz Bellucci, che ha ridimensionato (63 64) il belga Olvier Rochus, giustiziere nel turno precedente di Novak Djokovic. Bene anche Roddick (n. 6), finalista la scorsa settimana ad Indian Wells, che ha lasciato solo tre game all’ucraino Sergiy Stakhovski.
Questi gli ottavi (quarto turno) della parte bassa del tabellone: (8)Tsonga-(12)Ferrero, (15)Ferrer-(4)Nadal, (6)Roddick-Becker, (33)Almagro-(27)Bellucci.
Nadal agli ottavi, battuto Nalbandian
Rischia grosso ma alla fine si tira fuori dalla buca Rafael Nadal (nella foto). Superando per 67(8) 62 62 l’argentino David Nalbandian lo spagnolo si è qualificato per il quarto turno (ottavi) del “Sony Ericsson Open”, secondo “Masters 1000” della stagione in corso sui campi in cemento di Miami, in Florida. Il sudamericano è sempre […]
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