Erano circa 50 a settimana gli stranieri che riuscivano a introdursi clandestinamente in Italia – partendo dalla Turchia e passando per la Grecia – attraverso i porti di Brindisi, Bari, Ancona e Venezia nascosti a bordo di camion caricati su navi in servizio di linea Grecia-Italia o, in alcuni casi, a bordo di vecchi gommoni. Dopo venivano portati in varie regioni d’Italia nonché in alcuni Paesi dell’Unione Europea. Stamattina la Squadra mobile di Brindisi, in collaborazione con il Servizio centrale operativo e la Direzione centrale anticrimine, ha arrestato 30 persone responsabili di traffico di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli arresti sono stati compiuti a Brindisi, Roma, Bolzano, Treviso, Venezia, Padova e Foggia. Tra gli indagati tutti curdi e iracheni tranne un’unica donna italiana.
L’operazione denominata “human carriers”, iniziata più di un anno fa, ha permesso di scoprire un traffico di persone provenienti per lo più dalla Turchia e dall’Iraq che fruttava agli organizzatori dai 3 mila ai 6 mila euro a immigrato. La base operativa dell’organizzazione criminale era a Roma dove è stata arrestata una donna, l’unica italiana coinvolta. Dalla capitale venivano gestiti i flussi clandestini: all’immigrato, dietro il pagamento di enormi cifre, veniva dato il supporto per organizzare il trasferimento verso Francia, Germania, Inghilterra e altri Paesi europei. Il viaggio veniva di volta in volta organizzato in base al rischio di essere intercettati dalle varie Polizie europee o alla disponibilità economica delle persone interessate.
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