Hostess non pagate, hostess spogliate

Non ricevono lo stipendio dal 21 dicembre 2009. Così per sollevare l’attenzione sulla situazione della compagnia aerea spagnola Air Comet Airways per cui lavorano dodici hostess “en pelotas” hanno deciso di spogliarsi e farsi ritrarre come mamma le ha fatte, sulle pagine di un calendario per esigere gli stipendi arretrati. ( vedi foto del calendario […]

Non ricevono lo stipendio dal 21 dicembre 2009. Così per sollevare l’attenzione sulla situazione della compagnia aerea spagnola Air Comet Airways per cui lavorano dodici hostess “en pelotas” hanno deciso di spogliarsi e farsi ritrarre come mamma le ha fatte, sulle pagine di un calendario per esigere gli stipendi arretrati. ( vedi foto del calendario all’interno)

Sono le “alzafatas” di Air Comet, compagnia del gruppo Marsans di proprietà del presidente della Confindustria spagnola, Gerardo Diaz Ferran, fallita a dicembre, che ha sospeso sine die i pagamenti ai dipendenti. Il calendario con le immagini patinate delle hostess nude è da poco uscito in Spagna in alcune migliaia di copie.

Le stesse promotrici sono sorprese per l’accoglienza ricevuta: «Volevamo mantenere viva l’attenzione sulla nostra vertenza, che va avanti da mesi, alla quale i telegiornali avevano riservato appena qualche secondo» racconta Adriana Ricardo, bruna bellezza iberica, una delle dodici assistenti di volo ritratte «ora, grazie al calendario, abbiamo conquistato le prime pagine».

Uno schiaffo in guanti bianchi per il polemico presidente del patronato degli imprenditori, Diaz Ferran, rimasto, lui sì, con un imbarazzante scoperto da 160 milioni, che ha portato alla bancarotta l’aerolinea decisa a conquistare il mercato dell’America Latina, lasciando alla vigilia di Natale a terra migliaia di passeggeri sulle due sponde dell’oceano.

Una vicenda che ha gettato molte ombre sull’idoneità del presidente degli industriali spagnoli a sedersi al tavolo con governo e sindacati, come interlocutore del dialogo sociale, nella trattativa in corso sulla riforma del mercato del lavoro.

Gli introiti del calendario, patrocinato dall’aerolinea privata Jet Society, andranno all’agenzia che lo ha realizzato gratuitamente. Alle hostess non interessano, così come ignorano le critiche dei collettivi femministi spagnoli all’esibizione come oggetti di desiderio: «Vogliamo i nostri stipendi.

La compagnia ce ne deve una decina, a parte le liquidazioni. Reclamiamo solo quanto ci è dovuto» rivendicano le interessate.

Il calendario è l’ultima spiaggia per i 672 lavoratori di Air Comet, rimasti disoccupati da quando il tribunale ha disposto il sequestro della flotta per bancarotta. Un paio di settimane fa i piloti hanno contattato una ventina di monaci del Monastero del Debitore: gli esattori indossano ora le maschere più fantasiose per oltraggiar con la loro presenza il debitore ma non sono riusciti a bucare lo schermo, come le superbe amazzoni dei cieli.

                                                                                                                                                                                        Fonte Marketing journal

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