Prelevati dall’ospedale di Lashkar-gah tre operatori di Emergency

Ieri  pomeriggio uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand.. Tre  operatori di  Emergency,  cittadini italiani, sono stati prelevati attorno alle 16.30, ora afgana.  Intanto l’ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer, secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina, ha incontrato […]

Ieri  pomeriggio uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand.. Tre  operatori di  Emergency,  cittadini italiani, sono stati prelevati attorno alle 16.30, ora afgana. 


Intanto l’ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer, secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina, ha incontrato stamani i tre operatori di Emergency fermati ieri in Afghanistan e li ha trovati “in buone condizioni”. Altri cinque operatori di Emergency,  tra cui quattro italiani e un indiano, sono al momento nell’abitazione dello staff internazionale e sono in costante contatto telefonico con l’ organizzazione umanitaria di Milano.
Si e’ appreso da un lancio di agenzia dell’Associated Press che alcune persone, tra cui cittadini afgani e “due medici italiani”, sarebbero state arrestate con l’accusa di avere complottato per uccidere il governatore della provincia di Helmand.
L’accusa sembra francamente ridicola e si e’ assolutamente certi che la verità verrà presto accertata.
“Qualcuno ha messo in piedi questa montatura perché vuole che Emergency, un testimone scomodo, lasci l’Afghanistan. Il regista non è solo afgano”. Lo ha detto Gino Strada parlando questa mattina dell’arresto di ieri del personale dell’ospedale di Laskhar Ghar. “Emergency – ha spiegato Strada – fa vedere una cosa molto semplice: nonostante tutta la demagogia sulla politica delle missioni di pace, anche se oggi si ammette che siamo lì a far la guerra, fa vedere i risultati della cosiddetta guerra al terrorismo. Il 40% dei feriti sono bambini al di sotto dei 14 anni”. “Noi – ha proseguito Strada – abbiamo chiesto un corridoio umanitario per evacuare i feriti ma loro hanno fatto un cordone, che chiamano stranamente sanitario, che non consente di farli arrivare ad una struttura sanitaria”.

Fermo restante la libertà del governo afgano, delle forze di polizia afgane e dei servizi di sicurezza di svolgere tutte le indagini del caso, Emergency chiede  l’assoluto rispetto dei diritti degli operatori, locali e internazionali. Si tratta di persone che da anni lavorano, per assicurare cure alla popolazione afgana. 

Emergency è presente in Afganistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari.
A Lashkar-gah, Emergency è presente dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone.

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