Tutta la vitalità della Roma anni ’60 ai Mercati di Traiano negli scatti d’autore di William Klein, per la mostra “Roma – fotografie 1956 – 1960” aperta al pubblico dal 14 aprile al 25 luglio. Più che una mostra, una vera installazione d’arte, un unicum costruito sul gioco di rimandi tra così diverse “archeologie”: quella mirabile dei Mercati, con le sue volte, i suoi fregi, i suoi marmi, e quella che con qualche forzatura si può chiamare “minore” (o forse meglio “minorenne”, praticamente imberbe) della Roma nata dal Dopoguerra, incrocio di borgate e fasto nobiliare, nervosa “scapigliatura” e fraschette sulle sponde del Tevere, colta da un William Klein in piena grazia creativa.
Una esposizione che testimonia, oltre al nostro recentissimo passato, un’avventura di vita e arte irripetibile: William Klein, giovane pittore, grafico e fotografo, reduce dal successo del suo libro-diario fotografico su New York, arriva a Roma nel 1956 invitato da Fellini. Dovrebbe fare l’aiuto-regista, ma il film, “Le notti di Cabiria”, stenta a partire. Klein si ritrova a Roma, una città che non conosce, con la sua macchina fotografica, e tanto tempo per girovagare. Il momento è magico: l’atmosfera di quegli anni è percorsa da uno straordinario vitalismo e Klein si trova ad avere compagni d’avventura straordinari: oltre a Fellini gli fanno da guida Pasolini, Flaiano, Moravia.
E le 60 immagini raccolte ai Mercati di Traiano colgono lo spirito della città e dei suoi abitanti in modo sorprendente, fresco, innovativo: in un magistrale bianco e nero si alternano volti comuni, giochi di pallone nei vicoli, personaggi e set di ricevimenti e sfilate, feste di famiglia e piccole botteghe, luoghi classici della socialità, dal bar al barbiere.
I commenti che corredano le foto fanno da contrappunto non meno godibile alle perlustrazioni di Klein. Dal suo taccuino di viaggio sono tratte vere perle, dei bozzetti sulfurei come questo che illustra i festeggiamenti per le Comunioni nelle trattorie dell’Ostiense, lungo le sponde del Tevere: “Le comunioni si mescolavano, i discorsi servivano all’una come all’altra. Si applaudiva tutto, il cameriere che portava il dessert, il suonatore di fisarmonica, me. Era una bella festae doveva senz’altro rappresentare una bella spesa per le famiglie. Ma per quanto povero, un romano è pronto a offrire tutto ai suoi figli, persino dei genitori rovinati.”
Il lavoro di Klein su Roma è diventato una pietra miliare della cultura visiva e un riferimento irrinunciabile per ogni fotografo, una delle raccolte più celebri della storia della fotografia; è la testimonianza di una visionarietà sorprendente e insieme, un atto di amore verso questa città.
Oggi, a cinquant’anni esatti, questa mostra e il volume che l’accompagna, rendono omaggio fotografico restituendo tutta la magia di quegli anni e la sorprendente profondità dello sguardo di Klein. Inedita come mostra, Roma di Klein è la conferma di un genio della fotografia e la registrazione di un periodo d’oro della nostra città.
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