Presentato oggi a Parigi il programma ufficiale del 63° Festival del Cinema Di Cannes, con un solo film italiano in concorso, “La nostra vita”, di Daniele Lucchetti, con Ennio Germano (che con Lucchetti ha già lavorato nel delizioso “Mio fratelo è figlio unico”), Isabella Ragonese e Raoul Bova. Altra pellicola italiana, ma fuori concorso, “Draquila”, il documentario di Sabina Guzzanti sul terremoto abruzzese, su Berlusconi e sugli scandali legati alla ricostruzione e, infine, per l’orgoglio tricolore, due italiani in giuria: l’attrice Giovanna Mezzogiorno, un anno fa in concorso con “Vincere” di Marco Belloccio (con colonna del nostro Carlo Crivelli, candidata al Davide di Donatello) e Alberto Barbera ex direttore dei festival di Torino e Venezia e attualmente direttore del Museo del Cinema di Torino. Il festival si aprirà, il 12 maggio, con la “prima” dell’atteso kolossal “Robin Hood” di Ridley Scott, con Russel Crowe nelle vesti del ladro benefattore più famoso della storia e si concluderà il 23 maggio. Oltre ai due italiani, gli altri componenti della giuria, presieduta – come già annunciato – da Tim Burton, sono l’attore portoricano Benicio Del Toro, l’attrice inglese Kate Beckinsale, la sceneggiatrice francese Emmanuel Carrere, il regista spagnolo Victor Erice e il regista, attore e produttore indiano Shekhar Kapur. Annunciati fra gli altri Woody Allen con la commedia sentimentale You will meet a tall dark stranger, Stephen Frears di Tamara Drew e l’attesissimo Wall Street 2 – Il denaro non dorme mai di Oliver Stone. Fra i favoriti Outrage di Takeshi Kitano, Poetry di Lee Chang-dong, La Principessa di Montepeleiller di Bernard Tavernier e Copie Conforme di Abbas Kiarostami. Naturalmente noi tifiamo Lucchetti-Germano, in un film che è la storia di un proletario che, dopo un lutto, deve fare i conti con questo evento traumatico e cerca di rimuovere il dolore aggrappandosi all’unico elemento che ha: cerca di fare soldi attraverso imprese azzardate, al limite della legalità. Il denaro è il risarcimento del dolore. Si tratta di un film rigoroso, con una storia che emoziona e al tempo stesso offre tantissimi spunti di riflessione sulla realtà e sull’attualità che, speriamo, sia compreso dai cugini d’oltralpe e dalla giuria internazionale. Luchetti torna al Festival a tre anni di distanza dal successo di Mio fratello è figlio unico, con Germano e Scamarcio, e dopo altre due esperienze sulla “croisette”: Il portaborse (con Nanni Moretti ) e Domani accadrà. Il film in concorso quest’anno, è una produzione Cattleya, in collaborazione con Rai Cinema e verrà distribuito nelle sale italiane a maggio, da 01 Distribution.
Carlo Di Stanislao
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