Il 17 Marzo scorso, Greenpeace ha lanciato una campagna per denunciare il ruolo di Nestlé in fenomeni come quello della deforestazione delle ultime foreste torbiere indonesiane.
Come reazione alle denuncie di Greenpeace, la multinazionale Nestlé ha interrotto i propri contratti di fornitura diretti con Sinar Mas.
Ma Nestlé ha continuato a comprare olio di palma di Sinar Mas attraverso aziende terze come Cargill nonostante le 200mila e-mail e fax inviate da consumatori che hanno chiesto di fermare la KitKatastrofe e impedire all’olio di palma di Sinar Mas e alla carta per il packaging dei prodotti di APP (multinazionale di proprietà della Sinar Mas) di contaminare la filiera dei prodotti a marchio Nestlé.
Oggi Greenpeace ha, inoltre, pubblicato, nuove prove fotografiche che dimostrano come Sinar Mas continui imperterrita la distruzione di preziose foreste torbiere e aree forestali ad Alto Valore di Conservazione (HCV) nonostante l’impegno a fermarsi preso il 4 Febbraio.
«Ogni singolo giorno, che Nestlé lascia passare senza prendere delle misure concrete per escludere dalla propria filiera prodotti di distruzione come quelli di Sinar Mas, spinge gli ultimi oranghi verso l’orlo dell’estinzione definitiva. Non agire è un lusso che Nestlé ha deciso di concedersi a spese del clima dell’intero pianeta» conclude Campione
L’Indonesia, infatti, presenta uno dei più alti tassi di deforestazione al mondo a causa dell’espansione delle piantagioni industriali di palma da olio e polpa di cellulosa e, proprio per questo motivo, è il terzo emettitore di gas serra al mondo dopo Cina e Stati Uniti.
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