Le ragioni della protesta di Greenpeace, sono molteplici e riassunte nel rapporto “Il vero costo degli OGM” di cui oggi vengono pubblicati i primi tre capitoli. Qui sono raccolti esempi dei fallimenti degli Ogm sia a livello agronomico che economico e presentando alcune delle soluzioni alternative, già praticate dagli agricoltori in tutto il mondo. Il rapporto descrive inoltre il ruolo cruciale della prima valutazione su scala globale dello sviluppo agricolo e le relative raccomandazioni per affrontare i problemi legati all’agricoltura.
Oggi vengono pubblicati i primi tre capitoli del rapporto: “Il prezzo della libertà: quanto costa rimanere liberi dagli Ogm” che illustra le ripercussioni economiche per chi vuol rimanere libero da Ogm. “L’ingegneria genetica non è una priorità per l’agricoltura” rivela la strada da percorrere per superare le sfide che l’agricoltura dovrà affrontare. Infine un esempio drammaticamente concreto e recente dei danni ambientali ed economici “La contaminazione da Ogm devasta il settore del lino canadese”.
Nelle prossime settimane, mentre prosegue la petizione per chiedere una moratoria degli Ogm a livello europeo, che ha quasi raggiunto le 500.000 adesioni, Greenpeace pubblicherà ulteriori esempi di fallimenti degli Ogm e alcune delle soluzioni alternative già esistenti.
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