Quanto pesano le parole. Emergency

Quanto pesano le parole Emergency Tutti sanno, Gino Strada, Emergency, tre medici nelle prigioni afghane a causa del rinvenimento di armi nell’ospedale gestito da Emergency, oggi occupato dalla polizia afghana, il ministro Frattini in grande anche se non denunciato imbarazzo che ha attivato le procedure per tutelare giudizialmente i tre medici accusati di collaborare con […]

Quanto pesano le parole
Emergency

Tutti sanno, Gino Strada, Emergency, tre medici nelle prigioni afghane a causa del rinvenimento di armi nell’ospedale gestito da Emergency, oggi occupato dalla polizia afghana, il ministro Frattini in grande anche se non denunciato imbarazzo che ha attivato le procedure per tutelare giudizialmente i tre medici accusati di collaborare con i talebani, ce n’è abbastanza per sentirsi profondamente mortificati, delusi, dispiaciuti.Il tutto per incauta gestione verbale di Gino Strada per quanto ne ho potuto da tempo, complessivamente capire, anche se potrei essere in errore.

Appunto, che cosa posso attendibilmente pensare del dottor Strada? Usa le parole con ingenuità o con intenzionalità?

Troppe volte l’ho sentito affermare d’essere contro ogni forma di violenza, e fin qui passi perché siamo tutti… o quasi d’accordo, ma ciò che mi sconcerta e che ogni volta ha creato in me un notevole imbarazzo è che ha sempre concretizzato questa sua lodevole convinzione con il circoscrivere, identificare la violenza alla e solo nella guerra. Almeno io mai ho avuto la ventura di sentirlo profferire almeno una drastica condanna anche del terrorismo. Come mi sarei aspettata essendo egli un chirurgo con un forte senso della sua missione, quindi categoricamente al di sopra di qualsiasi appartenenza politica. Come abbia potuto il dottor Strada non riflettere che tutte le volte che si è esplicitamente pronunciato contro la guerra (di fatto in atto in Afghanistan anche se in un modo particolare a torto o a ragione finalizzata) non potesse di certo essere di solidale conforto al Presidente Karzai che da tempo si dedica nel non facile compito di neutralizzare il terrorismo talebano.

Purtroppo Gino Strada non so se ha più sottovalutato la sensibilità del Governo afghano o la propria grande visibilità a livello mondiale. Come non riflettere che le sue reiterate dichiarazioni, del tutto fuori luogo pronunciate da uno come lui non investito d’alcun ruolo di natura politica, da tutti stimato per la sua dedizione professionale, potessero passare inosservate, specie poi se riaffiora l’episodio della liberazione del giornalista Mastrogiacomo le cui modalità non sono state mai chiarite quanto alla mediazione di Emergency.

Da qui a supporre che le armi trovate nell’ospedale siano state opera di Afghani che si sono sentiti traditi perciò delusi e offesi da quella dal loro punto di vista non a torto considerata propaganda filotalebana, non ci corrono facili obiezioni. Naturalmente sempre restando nell’ambito delle ipotesi ma anche nella certezza che una missione umanitaria della portata di Emergency non possa esser incorsa in una stridente anomalia quale è quella di mettere a repentaglio il loro civilissimo compito di cura e assistenza a tanti sofferenti detenendo armi nel loro stesso ospedale.
E’ tristissimo ora pensare alla sorte delle tante vittime dell’insania umana che Emergency curava con affettuosa e alta competenza.
Tanto le parole possono, non so se quando imprudenti o più ingenue o più passionali.

Gloria Capuano

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