Martedì 20 aprile, presso la Biblioteca Provinciale “G. d’Annunzio” di Pescara, si è svolto un incontro sulle relazioni fra letteratura e politica, evento che rientra fra le manifestazioni per la “XII Settimana della cultura” promossa dal Ministero dei Beni culturali e, durante il quale, è stato presentato l’ultimo libro di Roberto Melchiorre: “Gli amanti del pomeriggio” (Ianieri Editore), uno spietato ritratto della provincia italiana, in una storia di passione e malaffare politico. Tema ampiamente trattato ed anzi per certi versi logoro, ma che Melchiorre sviluppa in modo originale ed avvincente, nonostante questo sia il suo primo romanzo, dopo vari saggi (“Sud e Nord”) , racconti (“Sogni e realtà-due racconti verosimili-“) e fiabe popolari (La scoperta delle stelle e altre storie. Fiabe ecologiche). Il romanzo, che potrebbe titolarsi l’amore ai tempi di tangentopoli, è scritto non solo bene, ma scorre amaro e piacevolissimo, dalla prima all’ultima pagina. Vi si anima un mondo in cui i procuratori vanno a cena con i politici, fanno le vacanze insieme, non nascondono la loro amicizia e le poche denunce contro questi ultimi rimangono quasi sempre nei cassetti, considerate alla stregua di maldicenze ideologiche. Un mondo in cui chi lavora nel retrobottega della politica se la passa niente male, in cui, normalmente, un figlio succede al padre alla presidenza di un’azienda sanitaria, gli appalti vengono vinti sempre dalle stesse imprese che poi finanziavano le campagne elettorali degli amici, politici di busto corto e qualche pappagorgia, che vestono Armani e sono amici di proprietari di cliniche private, che acquistano sedi ai partiti d’ogni colore, industrialotti che finanziano le afose politiche feste estive, consiglieri comunali nullafacenti che comprano, non si sa come, casa al mare e chauffeur d’auto blu che riempiono i cofani di ogni grazia di Dio , per rinfrescare la memoria all’assessore su qualche praticuccia. Il prof. Melchiorre insegna discipline storiche presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e Storia contemporanea presso l’Università Telematica “L. da Vinci” e, davvero, dimostra di conoscere bene geografia ed antropologia della politica attuale, anche di provincia.
Carlo Di Stanislao
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