‘’Mito o realtà’? L’ambivalente interrogativo sulla politica estera dell’Europa” e’ stato al centro di un dibattito svoltosi in un convegno a Roma in occasione della presentazione del libro ‘’The Foreign Policy of the European Union, Assessing Europe’ s Role in the World’’ edito dalla Brookings Press e curato da Federiga Bindi, titolare della cattedra Jean Monnet , ricercatrice in Scienze della Politica presso l’Università di Roma Tor Vergata.Hanno partecipato alla discussione il Ministro Franco Frattini, il Presidente della Commissione esteri del Senato, Lamberto Dini, l’Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, David Thorne.
Nelle argomentazioni di Frattini e Dini c’e’ un dato comune che fa esplicito riferimento a quanto prevede l’attuazione del Trattato di Lisbona in termini di strutture operative attraverso le quali gestire la politica estera europea: Frattini sottolinea che senza una formazione comune dei funzionari destinati al Servizio Diplomatico Europeo si rischia di ‘’mettere su un unico carro’’ funzionari con storie, provenienze, cultura e tradizioni ‘’completamente diverse’’: per questo, l’ Ue deve discutere ” almeno di un programma per la formazione comune’ dei nuovi
Diplomatici. Più in generale, secondo il Ministro Frattini, l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, non lascia più ‘’alibi’’ all’Europa per giustificare l’assenza di una politica estera comune.
Il Presidente Dini ha sottolineato i Paesi UE hanno deciso di dare ‘’interpretazioni restrittive’’ alle funzioni di coordinamento, piuttosto che ‘’sfruttare le possibilità offerte dal Trattato di Lisbona’’. Quanto al Servizio Diplomatico Europeo, ha affermato che ‘’in assenza di una volontà politica vi e’ il rischio di creare una struttura che non sia in grado di operare in modo efficace’’.
L’Ambasciatore Thorne ha affermato che la politica estera dell’Unione europea ‘’non è affatto un mito”, pur illustrando come Washington sappia bene che per influenzare la politica estera dell’ Unione europea sia necessario lavorare ” sia a livello comunitario che con ciascuno dei Paesi membri dell’ Unione europea”. Ha quindi sottolineato che l’Europa ‘’continua ad avere una posizione davvero centrale’’ per gli Stati Uniti.
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