Nel XXI secolo e nel Paese più demcratico al mondo, sarà ripristinata la pena di morte medante fucilazione. La cosa può apparire incredibile, ma si è apresso oggi che lo Utah metterà a morte un condannato mediante fucilazione, così come, a 25 anni dal reato commesso, ha stabilito un giudice federale, accogliendo la richiesta del lo stesso detenuto. Ronnie Lee Gardner, 49 anni, condannato a morte per aver ucciso, appunto un quarto di secolo fa, un avvocato durante, un tentativo di evasione da un tribunale. Lo Utah è l’unico stato, dei 35 in cui è ancora presente negli USA la pena di morte, che ha usato la fucilazione dal 1976, anno in cui la Corte Suprema ha autorizzato di la pena caitale. Da allora solo due uomini sono stati messi a morte con questo medodo: Gary Gilmore nel 1976 e John Albert Taylor nel 1996. Dopo l’incredibile sentenza, emessa ieri a Salt Lake City, l’avvocato di Gardner, Andrew Parnes, ha detto che presenterà appello, ma non si capisce quale sarà la sua istanza, visto che è stato lo stesso condannato a chiedere di essere fucilato. Oltre a Gardner, almeno quattro altri condannati del braccio della morte dello Utah hanno chiesto di essere fucilati, per non restare con in un limbo sospeso e nel’infrno di una impossile attesa. L’esecuzione è prevista con la presenza di 5 “boia” armati di fucili, uno dei quali caricato a salve. Gli incaricati spareranno da una distanza di sei metri dal condannato. Le origini del plotone nello Utah si perdono nella notte dei tempi, e il suo utilizzo è dovuto ad una credenza popolare antica dei Mormoni, popolo che ha abitato quelle terre da centinaia di anni, secondo la quale chi si è macchiato di un delitto può ascendere al Paradiso solo se avrà versato il proprio sangue in punto di morte e la fucilazione è l’unico sistema “legalizzato”, ovviamente, per farlo. Gli Stati Uniti sono uno dei 76 stati del mondo in cui a oggi è prevista l’applicazione della pena capitale, mentre in 120 altri stati tale pena è stata abolita. Presso l’opinione pubblica americana il dibattito sulla pena di morte è tuttora molto acceso. La posizione contraria può contare invece su movimenti di opinione minoritari che chiedono – negli USA e soprattutto nei paesi europei, la maggior parte dei quali ha già eliminato dal proprio ordinamento giuridico la pena di morte – l’abolizione o almeno la sospensione (“moratoria”) della pena capitale. L’ex Presidente George H. W. Bush indicò come metodo di esecuzione ufficiale l’iniezione letale, pur lasciando liberi gli Stati di adoperare altri sistemi. Dopo il pronunciamento del 18 aprile 2008 della Corte Suprema affermante che l’iniezione letale non è crudele (nonostante , l’esecuzione nello Stato americano dell’Ohio di Christopher Newton è durata oltre un’ora. sono riprese le esecuzioni. Dopo una sospensione de facto di circa sette mesi delle condanne a morte in tutta la nazione, il 6 maggio 2008 alle 19.00 ora locale (l’1.00 Italiana), lo Stato della Georgia ha eseguito la prima condanna a morte tramite iniezione letale, di William Earl Lynd, accusato di omicidio della sua fidanzata. Il 22 maggio lo stato del Mississippi ha messo a morte per iniezione letale nel carcere di Parchman, Earl Wesley Berry, condannato per omicidio. La fucilazione durante il XIX secolo ebbe una diffusione mondiale, arrivando anche in Asia e in America del sud. Fu tuttavia nel XX secolo che questo metodo di esecuzione ebbe più successo e divenne il più utilizzato al mondo. Nella Repubblica Popolare Cinese le esecuzioni tramite iniezione letale sono cresciute di parecchio da quando è stata introdotta nel 1997, anche se l’esecuzione da arma da fuoco rimane il metodo di gran lunga più utilizzato. Invece in altri stati che conservano la pena di morte l’iniezione letale è diventata molto più usata della fucilazione. Si prevede che tra non molti anni l’esecuzione tramite fucile venga del tutto abbandonata. La fucilazione era la pena più grave comminata dai Codici Militari Italiani (art. 8-29 Codice Penale Esercito – art. 7-31 Codice Penale Marina) e rappresentava l’unico modo contemplato dalla vecchia legislazione militare italiana per infliggere la pena di morte. Si distingue in fucilazione al petto e fucilazione alla schiena. In Italia, l’ultima fucilazione fu eseguita il 4 marzo 1947, in seguito alla strage di Villarbasse. La Costituzione italiana, approvata il 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, abolì definitivamente la pena di morte per tutti i reati comuni e militari commessi in tempo di pace. La misura venne attuata con il decreto legislativo 22/48 del 22 gennaio 1948 (Disposizioni di coordinamento in conseguenza dell’abolizione della pena di morte).
Carlo Di Stanislao
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