Pinocchio si legge con la punta delle dita. Oggi è infatti disponibile in Braille, per permettere anche ai bambini della prima infanzia con disabilità visiva di leggere e conoscere le sue avventure. È il frutto di un progetto nato circa undici anni fa, quando il Centro regionale documentazione non vedenti della Città di Torino prende in carico un gruppo di bambini che sta per iniziare la scuola primaria e si rende necessario trascrivere i libri di testo in Braille. “Promuovere le pari opportunità – ricorda l’assessore all’istruzione Beppe Borgogno – l’integrazione sociale e scolastica, l’accesso alla cultura attraverso la predisposizione di strumenti particolari e personalizzati per accrescere la conoscenza della realtà è da sempre uno degli obiettivi di questa Amministrazione”.
Grazie alle rappresentazioni tattili diventano così accessibili aspetti della realtà che altrimenti sarebbero impossibili da comprendere appieno. Come spiegare solo a parole a un bambino non vedente che cos’è un cerchio o un triangolo? Toccando, invece, la figura in rilievo, ecco che tutto diventa più immediato, tatto e parola – a questo punto – si possono integrare e il bambino cieco può crearsi una corretta immagine mentale dell’oggetto rappresentato. “Dare ai bambini della prima infanzia e ai loro compagni – sottolinea Borgogno – la possibilità di avere a disposizione libri, sia di fiabe sia di testo, con immagini tattili è stato uno degli obiettivi prioritari del Centro di Documentazione”.
Il Centro ha avviato i corsi “Progettare e creare per le mani: costruzione di materiale didattico per bambini con disabilità visiva”, inseriti nelle proposte che il Comune offre all’inizio di ogni anno scolastico alle scuole. All’interno di questi corsi, frequentati da insegnanti, educatori, volontari, e genitori, sono stati realizzati molti prototipi di libri tattili, tra cui anche Pinocchio, Quadrato e i suoi tanti amici, una fiaba che permette di giocare con le figure geometriche e con la fantasia, con finale aperto che i bambini possono continuare.
L’idea della produzione seriale di libri tattili per l’infanzia nasce nel 1995 con Tactus quando Belgio, Francia, Italia e Regno Unito decisero di cooperare nell’edizione e distribuzione di libri tattili, specificatamente studiati per lettori con disabilità visiva e si concretizza nel 2000, quando è possibile accedere ai fondi del programma Cultura 2000 promosso dalla Commissione europea.
Viene anche creato il premio europeo annuale Tactus, con lo scopo di raccogliere e premiare i migliori bozzetti di libri tattili provenienti dai paesi membri. Dal 2000, i libri vincitori del premio europeo sono stati prodotti serialmente e distribuiti nella loro lingua in tutti i paesi membri del progetto. Nel 2005 Tactus diventa Thyplo & Cactus (T&T) e vengono inclusi nell’iniziativa anche i nuovi paesi entrati a far parte della Ue.
È possibile acquistare i libri del premio Tactus presso la Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi di Roma o si possono ottenere in prestito dal Centro di documentazione di Torino. Ogni libro tattile è una sfida multisensoriale, che permette alle mani di immaginare ma richiede un’accurata progettazione, un’accurata scelta dei materiali, competenze specifiche per la realizzazione delle illustrazioni, l’assemblaggio delle parti ecc. La lavorazione è un processo lungo e accurato e la produzione viene realizzata per lo più a mano, quindi in tirature limitate sia per i tempi, sia per i costi.
(Bianca La Placa)
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