Pio Rapagnà, del movimento Mia Casa, scrive: “Il Consiglio regionale, con la Legge Finanziaria approvata il 29 dicembre scorso, con il Piano Casa e con la nuova Legge Urbanistica in discussione, “privatizza” l’Edilizia Residenziale Pubblica e “per 30 denari” tradisce lo spirito di “mutuo soccorso e di solidarietà” tra lavoratori e pensionati costitutivo della GESCAL e delle ATER.
Il “Movimento degli Inquilini Abruzzesi” ha festeggiato il 1° Maggio a L’Aquila in Piazza del Duomo insieme agli altri lavoratori e pensionati, riconfermando il quotidiano impegno per la immediata riparazione degli alloggi classificati A, B e C, per la ricostruzione degli edifici classificati E ed F e per la “urgentissima e improcrastinabile” messa in sicurezza dell’intero patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica, a cominciare dalle zone ad alto rischio colpite dal sisma, dentro e fuori dal cratere.
Purtroppo lo stesso Consiglio regionale, che nei 13 mesi trascorsi dal terremoto nulla ha fatto di concreto per la “messa in sicurezza” degli alloggi pubblici, sta mettendo in atto una serie di provvedimenti tesi alla “privatizzazione” del settore della Edilizia Residenziale Pubblica, arrivando addirittura a suggerire alle ATER, per 30 denari, la “separazione giuridica e fisica” degli alloggi e delle unità immobiliari dalle rispettive “pertinenze”, a fini di profitto economico su locali (cantine, gerage e accessori) e speculazione edilizia su superfici scoperte di uso comune, terrazze, aree verdi condominiali e spazi edificabili. Il Mia Casa d’Abruzzo intende prima di tutto respingere con forza, anche attraverso una “denuncia legale”, un reiterato “assalto” ad alcuni fondamentali diritti degli Inquilini e Assegnatari pubblici messo in atto dal Consiglio regionale attraverso l’art. 27 della Legge Finanziaria approvata il 29 dicembre scorso. Tale articolo infatti assume come legittima una “interpretazione autentica” dell’art. 13 della Legge nazionale 392/1978 sulla determinazione della “superfice convenzionale” per il calcolo dell’equo canone, stabilendo che tale richiamo da parte della Legge Regionale n. 96 del 1996 deve autenticamente interpretarsi nel senso che il garage o l’autorimessa e quindi per conseguenza anche tutte le altre pertinenze dell’unità immobiliare assegnata “devono” essere direttamente e fisicamente collegati con l’alloggio, anche nelle unità immobiliari di più piani, altrimenti i diritti sulle pertinenze decadono.
Sulla base di tale interpretazione della norma – che gli inquilini e il “Mia-Casa” contestano in toto – si vorrebbe determinare per via autonoma e “forzosa” o il pagamento da parte degli Assegnatari di un affitto “aggiuntivo” a prezzo di mercato rispetto a quello per l’alloggio, o la locazione e la vendita delle pertinenze “a terzi” per gli usi commerciali o esplicitamente edificatori con “trasferimento di volumi” e trasformazione urbanistica e di destinazione d’uso di interi complessi e quartieri, a cominciare ad esempio proprio dai complessi residenziali e quartieri popolari dell’Aquila e dalle Frazioni, distrutti o gravemente danneggiati dal terremoto. Tutto ciò si verificherà proprio alla luce di quella sorta di “privatizzazione” dell’urbanistica che investe in pieno anche l’edilizia popolare attraverso il Piano Casa e la nuova legge urbanistica abruzzese.
Il Mia Casa chiederà conto di tutto ciò al Consiglio regionale nella seduta del 4 maggio prossimo e nel corso della audizione da parte della 2^ Commissione consiliare convocata dal Presidente Luca Ricciuti per giovedì 6 maggio sulle problematiche relative alla “ricostruzione” delle Case ATER dell’Aquila e dei Comuni del cratere”.
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