Sul suo sito l’autrice ha scritto “la vera anteprima mondiale sarà il 5 maggio alle 21, in piazza Duomo a L’Aquila”, luogo simbolo e vera agorà per ciò che resta dell’orgoglio culturale della nostra città, ad un anno dal sisma. Un mese dopo la commemorazione, nello stesso luogo delle “fiaccole”, dei rintocchi e del commosso silenzio, sarò proiettato domani, introdotto dal critico nostrano Pierluigi Stagni dell’Istituto Cinematografico La Lanterna Magica, “Draquila- L’Italia che trema”, documentario di Sabrina Guzzanti sul dopo terremoto. Un documentario scomodo e di parte, che approderà nella sale il 7 maggio e sarà presente a Cannes, dove si intende raccontare, attraverso 700 testimonianze, tutte le fasi della ricostruzione de L’Aquila, dopo il terremoto. Il trailer si conclude con la nota intercettazione della telefonata tra i due imprenditori “Non è che c’è un terremoto al giorno. Io ridevo stamattina alle 3 e mezza dentro al letto…”. Dovrebbe essere questa l’idea centrale del film: che cioè quella che per gli aquilani è stata una terribile tragedia si sia invece rivelata per altri una ghiotta opportunità. Anche per il Presidente del Consiglio, che la scorsa primavera poteva apparire ai più in crisi per i suoi problemi con la magistratura. Una voce fuori campo, nel video, spiega:”i sondaggi lo davano in caduta libera e così quando alle 3.32 del 2009 il terremoto sveglia persino gli abitanti della casa del Grande Fratello, e quando si scopre che un’intera città è stata annientata, per Silvio Berlusconi è come se Dio gli avesse teso ancora una volta la mano”. Dalla famosa svista di Berlusconi quando accennò ai ‘’200 milioni di euro spesi per consulenti e giudici”, correggendosi subito dopo con “avvocati”, alla battuta rivolta a un gruppo di operai durante una sua visita in Abruzzo “ma le donne dove sono? Siete forse tutti gay? La prossima volta che vengo a trovarvi le porto io… le veline’’, la Guzzanti non ne risparmia una a quello che è diventato uno dei suoi più celebri personaggi, interpretato da una camuffata Sabina durante i suoi spettacoli di satira politica. Inoltre, sempre dal suio blog (http://www.sabinaguzzanti.it/), sappiamo che le immagini che confluiscono in Draquila, non riguardano solo il premier: da quelle dei concorrenti del Grande Fratello svegliati di notte dal terremoto ai tragici filmati del disastro che nell’aprile 2009 colpì e devastò L’Aquila, la pellicola rivive sotto vari aspetti la catastrofe abruzzese, concentrandosi però su quello che per Sabina Guzzanti è il focus principale, ovvero il rilancio di cui Berlusconi avrebbe goduto grazie alla calamità iniziata quel maledetto 6 aprile. Certamente Sabina Guzzanti è un’artista e non un’artista comune ed anche, come Beppe Grillo e Michael Moore, una capopopolo, un politico che usa la satira ed anzi incarna l’anima stessa della satira militante. La Guzzanti ha dichiarato che il suo film sarà in 4D, dove la consonante aggiuntiva significa democrazia, ma solo domani sapremo se sarà un pamphlet antigovernativo o un’opera che riesce ad essere pungente senza sfociare nell’attacco gratuito.
Carlo Di Stanislao
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