Expo di Shanghai; il padiglione italiano meta di molti visitatori

Innovazione, arte, tradizione ed ecologia. Sono questi alcuni temi di “La Città dell’uomo – Vivere all’italiana”, il padiglione italiano all’Expo di Shanghai inaugurato dal Ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo e l’Ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa, e meta di molti visitatori.Quello italiano, con i suoi oltre 3600 metri quadrati di esposizione, e’ uno dei più […]

Innovazione, arte, tradizione ed ecologia. Sono questi alcuni temi di “La Città dell’uomo – Vivere all’italiana”, il padiglione italiano all’Expo di Shanghai inaugurato dal Ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo e l’Ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa, e meta di molti visitatori.Quello italiano, con i suoi oltre 3600 metri quadrati di esposizione, e’ uno dei più grandi dell’Expo. Progettato dall’architetto Giampaolo Imbrighi e dai suoi associati, il padiglione illustra i valori culturali italiani senza dimenticare quelli del paese ospite, con un omaggio alla città di Shanghai e al famoso gioco che prende il suo nome. La struttura di Imbrighi, rispettando il tema dell’Expo cinese, “Better City better life”, e’¨ pensato come una “macchina” dal particolare funzionamento bioclimatico con l’obiettivo di un significativo risparmio energetico, grazie anche all’innovativo cemento trasparente, e ha come prerogativa il comfort ambientale di tipo naturale. Le architetture innovative si sposano perfettamente con l’allestimento visionario e cinematografico dello scenografo Giancarlo Basili che lo ha curato per conto della Triennale di Milano.

Dal grande portale che riproduce la scena del palladiano Teatro Olimpico di Vicenza, si entra nella prima sala delle eccellenze con una Isotta Fraschini in mostra insieme ad una Ferrari Vettura laboratorio Ibrida 599 HY-KERS, scarpe avveniristiche e opere contemporanee. Da questa sala si entra in quella dell’artigianato, dove artigiani-artisti mostreranno dal vivo le lavorazioni italiane, dalle scarpe ai violini. Dall’artigianato verso l’architettura con fotografie di architettura italiana e due quadri del Canaletto. C’e’ poi la sala dell’industria, nella quale prodotti tecnologici e non dell’industria italiana diventano istallazioni artistiche.L’ambiente più particolare e’ sicuramente quello dell’agroalimentare, nel quale un olivo si innalza verso un soffitto fatto di grano e papaveri, una sorta di pavimento rovesciato. Qui nelle vetrine, esposta a mo’ di gioielleria, c’e’ la pasta, in ogni forma e tipo e il vino. Al centro di tutto, la piazza, racchiusa da una immagine di una piazza ideale tra quelle dipinte da De Chirico e la sezione ridotta ma fedele della Cupola di Santa Maria del Fiore, che accompagna il visitatore al primo piano, riservato alle regioni.
Sempre nella piazza, una parete è occupata dall’alta moda, mentre su un’altra sono incollati strumenti musicali a formazione di grande orchestra sinfonica, per ricordare l’importanza della musica italiana.
A piano terra, anche una sala dedicata a Milano 2015.
Il primo piano riserva lo spazio alle regioni e un altro all’Ice. Qui e’ ospitato il progetto “L’Italia delle citta’”, l’istallazione multimediale dell’Ice concepita dal regista gallese Peter Greenaway.
Un ristorante al primo piano, gli uffici al secondo, sale vip e un gift shop completano il padiglione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *