Dalla top ten dei libri più venduti in Gran Bretagna, tradotto in 34 Paesi, arriva il nuovo thriller mozzafiato di Peter James in cui, tra Brighton, Melbourne e New York, Roy Grace scoprirà come le donne non siano solo vittime indifese.
La bellissima Abby Dawson è intrappolata nell’ascensore di un lussuoso condominio. Ci resterà per tutto il weekend. Nessuno sente le sue grida di aiuto, nessuno sa che è tornata in città: Abby sta scappando, e forse è già stata trovata. In un cantiere viene scoperto il cadavere di una donna, e vicino Melbourne riaffiora dalle acque di un fiume un’altra vittima strangolata e rinchiusa nel cofano di un’auto.
Gli indizi dall’Australia puntano dritto al Sussex, e i risultati dell’autopsia sul primo ritrovamento sembrano condurre al soprintendente Roy Grace. Il collega Cassian Pewe non aspettava altro: poter indagare Roy Grace, metterlo in cattiva luce di fronte all’affiatata squadra omicidi e accusarlo della scomparsa della moglie Sandy, fin troppo simile a uno dei corpi rinvenuti. Stessa corporatura, stessa età, stesso colore di capelli.
Forse Grace ha qualcosa da nascondere, oltre ai libri di filosofia per essere all’altezza della sua nuova donna, forse tutti abbiamo una doppia identità, e nessuno è davvero chi dice di essere, come Ronnie Wilson, un uomo senza scrupoli le cui tracce si perdono in un appuntamento fissato in un ufficio della Torre Sud del World Trade Center, l’11 settembre 2001…
Un thriller mozzafiato dal ritmo impeccabile, acclamato dalla critica come il migliore romanzo di Peter James.
Hanno detto di Doppia identità
“Teso, ben costruito su un ritmo impeccabile e fedelissimo nel riprodurre il clima e l’operato della squadra omicidi, Doppia identità è il miglior libro di Peter James.”
The Times
“L’estate non è estate senza un imperdibile nuovo thriller di Peter James.”
Daily Mail
“Peter James è uno scrittore che sa creare personaggi affascinanti e complessi, e orchestra sempre meglio trame articolatissime. Doppia identità si legge tutto d’un fiato e la sua conclusione getta nell’attesa implacabile del seguito.”
The Sunday Express
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