
I proclami iniziali che promettevano una riforma lampo con la sostanziale espulsione dei comuni dal tavolo dove si spartiscono i proventi degli eccessi di velocità sono stati superati dal calendario e a Palazzo Madama sono stati smussati gli angoli, dando più favore ai sindaci. Le partite più a cuore ai comuni riguardavano i proventi e la collocazione degli autovelox e l’utilizzo delle risorse prodotte dalle multe: la commissione trasporti del senato ha deciso di dividere in due la torta, prevedendo che i soldi prodotti dagli autovelox della polizia municipale sulle strade statali vadano 50% allo stato e 50% ai comuni che però dovranno impiegarli per la messa in sicurezza delle strade e per il potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni stradali certificando tutto con una relazione annuale al Viminale e al Ministero delle Infrastrutture. Altra novità importante riguarda gli autovelox sulle strade extraurbane: i comuni potranno continuare ad utilizzarli. Inoltre le amministrazioni potranno impiegare strumenti di proprietà, in leasing finanziario o a noleggio con canone fisso. (am)
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