Per il suo quindicesimo viaggio all’estero da Papa, Joseph Ratzinger ha decretato che la persecuzione di cui è oggetto la Chiesa negli ultimi tempi, arriva dal suo interno e che il terzo segreto di Fatima va letto in modo diverso da come fino ad oggi era conosciuto dal mondo cristiano, sicchè lo scandalo della pedofilia va affrontato in modo del tutto nuovo. Insomma, ciò che in un paio di minuti e in piedi nel corridoio dell’Airbus che lo portava a Lisbona, ha detto ieri Papa Benedetto XVI, sembra un manifesto programmatico secondo il quale occorre ricominciare da capo, dai cardini della fede, dalle basi, tralasciando ogni deriva sociale, politica o culturale. Circa la questione del terzo segreto di Fatima (molti sostengono che ve ne sia un quarto, negato dalle alte sfere eclesiali) rivelato nel 2000, che per l’interpretazione “ufficiale”, resa nota esattamente dieci anni fa nella città portoghese dal cardinale Angelo Sodano e secondo la quale il segreto era unicamente riferibile all’attentato a Giovanni Paolo II (il Vescovo vestito di bianco che cade come morto, dice il testo rivelato da suor Lucia) e che già allora Ratzinger, da prefetto della Dottrina della Fede, delineò come metafora di tutte le sofferenze della Chiesa; oggi appare cristallizzato soprattutto sullo scandalo planetario della pedofilia. Una nuova interpretazione, che mette in qualche modo in discussione uno dei cardini del pontificato di Wojtyla, e che domani nella visita a Fatima – potrebbe portare novità ulteriori. Oltre alla missione di sofferenza del Papa, che in prima istanza possiamo riferire all’attentato a Giovani Paolo II – ha detto il Papa – nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni su realtà del futuro della Chiesa. Ed è vero, ha aggiunto, che oltre ai momenti indicati nelle visioni, si parla della realtà di passione della Chiesa. Ci sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Fu in occasione della beatificazione dei due piccoli veggenti, Francisco Marto (1908-1919) e la sorella Giacinta (1910-1920), celebrata da Giovanni Paolo II a Fatima il 13 maggio del 2000, che Papa Wojtyla fece annunciare dal cardinale Angelo Sodano il contenuto del terzo segreto, cioè della terza parte di un breve testo relativo alle apparizioni mariane del 1917, scritto dalla veggente suor Lucia dos Santos (1907-2005). Ma, come si vede, questo segreto porta in sé molte enunciazioni attuali e complesse. Per il Papa quanto sta emergendo in merito ad abusi commessi da sacerdoti è “realmente terrificante” e il perdono che pure la Chiesa deve dare a quanti si pentono non può sostituire la giustizia dei tribunali. Infatti, “la penitenza, la preghiera, l’accettazione, il perdono che occorre dare”, non soddisfano “la necessità di giustizia, perché il perdono non sostituisce la giustizia”. Intanto, il 9 maggio, alla vigilia del viaggio verso Fatima, Christoph Schoenborn, allievo di Ratzinger e Vescovo di Vienna, ha aggiunto la sua ad altre critiche nei confronti di alti prelati ed aveva accusato pesantemente il potente ex segretario di Stato vaticano, Angelo Sodano, accusandolo di aver offeso le vittime degli abusi sessuali, definendo la vicenda un chiacchiericcio (riferito al saluto alla messa di Pasqua) e di aver insabbiato a suo tempo l’inchiesta sugli atti di pedofilia compiuti dall’allora capo della diocesi viennese, Hans Hermann Groer. E tutto questo mentre contemporaneamente all’undicesimo vescovo che lascia dallo scoppio dello scandalo della pedofilia nella Chiesa: quello di Augusta e ordinario militare per la Germania, Walter Mixa, travolto da rivelazioni su malversazioni economiche e maltrattamenti inflitti a collegiali, alle quali nei giorni scorsi si è aggiunto il sospetto di abusi sessuali, crea un clima di autentica disfatta per il mondo cattolico-cristiano. La chiesa è in forte ambascia ed il Papa cerca di ritrovarne valore e condotta morale. Oggi il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, dichiara: Benedetto XVI non ha cambiato rotta, anzi ha posto ulteriormente l’accento su quella che è una sua linea molto precisa, che va nella direzione della purificazione e della penitenza”, elementi alla base del messaggio ai tre veglianti di Fatima. Infatti, il messaggio di Fátima può essere riassunto principalmente come un invito alla penitenza e alla preghiera. Le apparizioni dell’Angelo nel 1915 non servirono ad altro che a mostrare ai bambini con quale contrizione si dovesse pregare, spiegò loro la grande importanza del compiere sacrifici in riparazione per le offese commesse contro Dio e, nella sua ultima apparizione, mostrò il modo consono di ricevere il sacramento dell’eucaristia. La Madonna ribadì parecchie volte l’esortazione alla recita del rosario ogni giorno, si definì ella stessa “Regina del rosario”. Un altro aspetto importante del Messaggio di Fatima è la devozione al Cuore Immacolato di Maria, in riparazione del quale venne consigliata la devozione dei primi cinque sabati del mese. Stasera, a Porta a Porta, puntata speciale per il programma di Bruno Vespa, dedicato al viaggio di Papa Benedetto XVI al Santuario di Fatima, in Portogallo, in occasione del decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta e certamente molto si parlerà delle dichiarazioni di Ratzinger circa la necessità di fare nuova chiarezza e pulizia allinterno della Chiesa. Meglio vedere questo di programma, piuttosto che lultima, risaputa, puntata di quello condotto da Simona Ventura, che dopo la proclamazione del vincitore di questa edizione, Daniele Battaglia, avvenuta lo scorso mercoledì, presenterà un confronto fra i protagonisti di questa melanconica e becerissima edizione de l’Isola.
Carlo Di Stanislao
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