Non torniamo a mani vuote. Dopo le delusioni di Berlino e degli Oscar, da Cannes riportiamala Palma D’Oro ad Elio Germano (ex aequo con Javier Bardem, protagonista di “Butiful” di Gonzalez Inarritu), come miglior attore per “La nostra vita”, di Daniele Luchetti. Un riconoscimento importante per il nostro cinemae da parte dela giuria presieduta da Tim Burton, che ha assegnato la Palma D’Oro al film thialandese “Uncle Boonme Who Can Recall His Past Lives” di Apichatpong Weerasethakul , storia di un uomo anziano che sul letto di morte rivive le sue vite passate (trailer su: http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=12&IDalbum=26798&tipo=VIDEO#mpos) . Il film favorito “An other year” di Mike Like è rimast a mani vuote, mentre, cme previsto, miglior attricve è stata incoronata Juliette Binoche per “Copia conforme “ di Abbas Kiarostami. Il Premio della giuria è andato a “Un homme qui crie n’est pas un ours qui danse, del regista “Mahamat Saleh Haroun, chiamato sul palco ed introdoto dalla nostra Asia Argento. Miglior regista, al suo esordio dietro la macchina da presa, l’attore Mathieu Amalric per “Tournée”, la pellicola che ha portato sul tappeto rosso di Cannes le star del burlesque , mentre la Palma per il miglior crtometraggio a “Chienne d’histoire”, di Serge Avedikian. “Ano bisesto” di Michael Rowe ha conquista il premio “Camera d’or”, mentre il premio assegnato dalla giuria di Cannes per la sceneggiatura è andato a Lee Chang-Dong per “Poetry” e il sudcoreano “Ha ha ha“, diretto da Hong Sangsoo, ha ricevuto il premio della sezione Un certain regard. Per quanto riguarda i premi minori è stato conferito un premio speciale aller le attrici del film “Los Labios” di Ivan Fund e Santiago Losa ed è stata assegnata la prima Queer Palm al film “Kaboom”, di Gregg Araki per il miglior film a tematica GLBT. Per quant riguada poi il premio Fipresci, è andato, come la Palma per la regia” a “Tournée” dell’attore Mathieu Amalric; per la sezione in Concorso,; per l’Un Certain Regard a “Pal Adrienn” di Agnes Kocsis e per la Quinzaine des realisateurs a “Todos Vos Sodes Capitans” di Olivier Laxe. Premi giusti per una edizione vessata dal mal tempo e un po’ sottotono nel glamour, a causa dei tempi di crisi. Le più belle (e flashate) Kate Beckinsale, Diane Kruger, Sandrine Bonnaire, Eva Longoria e Cate Blanchett, splendida Marian in “Robin Hood” di Ridley Scott, ce nonostante sfarzo, mezzi e Russell Crowe, non ha del tutto entusiasmato. La coppia più bela (anche oggi), quella comosta da Alain Delon e Claudia Cardinale, arrivati a presentare il restauro del “Gattopardo”, curato da un commsso e commovente Martin Scorzese, 47 anni dopo la sua uscita. Crisi ecomonica, difficoltà del presente, internet e realtà virtuale i grandi temi. E, scrivono i giornalisti, infine, il più divertente, al solito, Woody Allen, con il film “You Will Meet a Tall Dark Stranger”, con Anthony Hopkins divorato dala mania di sentirsi giovane e Josh Brolin che sbava guardando la vicina spogliarsi nella finestra del palazzo di fronte.
Carlo Di Stanislao
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