Reduce da un finale di campionato esaltante, Simone Pepe sta lavorando per conquistare un posto nella lista dei 23 che partiranno l’8 giugno per il Sud Africa. “Ora penso solo all’Italia – dichiara il centrocampista in conferenza stampa – sono sotto esame come tutti gli altri e spero di mettere in difficoltà il mister. In questa Nazionale c’è tanta qualità, ma c’è anche molto altro: un mix che fa bene in queste competizioni. La gente è scettica? Noi lo scetticismo non lo sentiamo, ma lo leggiamo. Del resto in Italia siamo fatti così: ci sarebbe stata gente scontenta anche se nella lista fossero stati inseriti Cassano e Balotelli. Non siamo mai contenti”.
Per Pepe la nazionale campione del Mondo in carica resta tra le candidate alla conquista del titolo: “Uno dei pregi di Lippi – sottolinea – è che va avanti per la sua strada e questo messaggio lo trasmette anche a noi ogni giorno. La cosa fondamentale è il gruppo, per il tecnico siamo tutti uguali. Tra le favorite ci siamo noi e l’Inghilterra che è guidata da un allenatore italiano”.
Da un giovane a un veterano. Alla vigilia del suo terzo mondiale, Gianluca Zambrotta mantiene intatte ambizioni ed aspettative: “Il Mondiale – dice l’azzurro – è sempre un’esperienza particolare, stupenda e incredibile. Credo che ognuna di queste esperienze abbia le sue sfaccettature, le sue emozioni particolari, e noi siamo pronti per affrontare tutti insieme quest’avventura”.
Un’avventura che per Zambrotta ha un unico obiettivo, la vittoria finale: “Rivincere non sarebbe un miracolo, ma un’impresa da sottolineare. Anche nel 2006 sapevamo che era difficile, ma abbiamo vinto. Ora siamo qui per arrivare di nuovo fino in fondo. La squadra non è vecchia, siamo in 9 reduci dal Mondiale in Germania, una percentuale giusta. Questa nazionale è un mix tra giovani che hanno voglia ed entusiasmo e giocatori di esperienza che hanno altrettanta voglia di far bene e vogliono portare a casa un trofeo importante come una Coppa del Mondo. Personalmente non mi sento vecchio e ho tanta voglia di andare avanti e di giocare”.
“Io non mi sento logoro e spremuto – conclude Zambrotta – credo sia una sciocchezza. Ho ancora tanto da dare, così come i miei compagni che hanno superato i 30 anni di età. Lo scetticismo intorno alla Nazionale c’è sempre stato, noi ci abbiamo fatto l’abitudine e sappiamo come affrontare questa situazione”.
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