Una delegazione del Governo del Montenegro da domani, 8 giugno, sarà in visita al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La visita è parte di uno Study tour patrocinato dalla FAO e della CEI (Iniziativa Centro Europea), finalizzato alla conoscenza delle esperienze più significative nel campo dell’agricoltura nelle aree montane e protette d’Italia.La delegazione montenegrina è composta dagli alti funzionari dell’Agenzia Governativa per la Protezione della Natura, Milena Batakovic, Ivana Bulatovic Gordana Djukanovic ed Irena Tadic e dal consulente del Ministero del Turismo Enis Ljuljanovic, ed è accompagnata da Marija Vukotic, del Ministero italiano dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.
Lo Study tour del Montenegro, apertosi oggi a Roma presso la sede della FAO e proseguito con un incontro con i vertici dell’EIM (Ente Italiano per la Montagna), domattina farà tappa ad Assergi, dove la delegazione sarà accolta nella Sala Consiliare dal Commissario Straordinario dell’Ente, Arturo Diaconale e dal Direttore Marcello Maranella. Dopo i saluti ufficiali, i Servizi dell’Ente presenteranno i principali progetti di tutela e di sviluppo portati avanti dal Parco nei diversi settori di attività.
Successivamente, la delegazione sarà guidata alla scoperta di alcune tra le principali emergenze ambientali, culturali e produttive del Parco: dal Centro per le Acque di San Pietro di Isola del Gran Sasso, con il suo innovativo sistema di accessibilità ai non vedenti, alle realtà zootecniche dell’area di Campo Imperatore e Castel del Monte, dal borgo di Santo Stefano di Sessanio, dove avrà luogo con un incontro con l’Associazione dei Produttori della famosa Lenticchia, al Centro Turistico di San Colombo, con visita all’Orto Botanico del Parco ed al Centro Floristico dell’Appennino.
A conclusione del tour nel Parco Gran Sasso Laga, la delegazione montenegrina conoscerà analoghe importanti realtà del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta. A tal proposito, il Commissario Diaconale ha rimarcato «il grande significato della scelta della FAO, che ha inserito il nostro Parco nel progetto di studio per il Montenegro, quale laboratorio di modelli di sviluppo e di politiche territoriali virtuose il cui valore è senz’altro confermato dall’interesse che essi suscitano anche fuori dai confini nazionali».
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