L’Organizzazione mondiale della sanità nel mirino del ‘British Medical Journal’, in un articolo sul tema della pandemia da virus A/H1N1. Secondo gli autori, fra i quali anche gli esperti del Bureau of Investigative Journalism britannico, gli scienziati-consulenti che nel 2004 hanno redatto la linee guida chiave dell’Oms, in cui si consiglia ai Governi di fare scorta di farmaci in caso di pandemia influenzale, erano stati precedentemente pagati, per altri lavori, da alcune aziende farmaceutiche produttrici dei medicinali in questione.Secondo il Bmj, gli esperti che sei anni fa contribuirono alla stesura delle linee guida per le pandemie avevano precedentemente ricevuto pagamenti da Roche, produttrice dell’antivirale Tamiflu (oseltamivir) e da GlaxoSmithKline che commercializza il Relenza (zanamivir), per alcune letture e incarichi di consulenza. Due scienziati, in particolare, avrebbero avuto recenti legami finanziari con Roche. E, si fa notare nell’inchiesta, “l’Oms non ha reso pubblici questi conflitti d’interesse, né è chiaro se ne abbia privatamente informato i Governi, molti dei quali hanno poi seguito i consigli contenuti nelle linee guida”.
Il durissimo report va avanti evidenziando che, “a questa mancanza di trasparenza, si aggiunge l’esistenza di un comitato d’emergenza segreto che ha fornito consulenze al direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, sulla dichiarazione di pandemia influenzale. E i nomi dei 16 membri di questo panel sono noti solo alle persone che lavorano all’interno dell’Oms: in questo modo, i loro possibili conflitti d’interesse rimangono sconosciuti”. Insomma, “nonostante ripetute richieste, l’Oms ha rifiutato di fornire qualsiasi informazione sui conflitti d’interesse” in questione e in questo modo, commenta Fiona Godlee, direttrice del Bmj, “la sua credibilità è stata profondamente minata. La soluzione sarebbe pubblicare repentinamente i dati richiesti, senza ritardi né giustificazioni”.
Barbara Di Chiara
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