Sarà la prima volta che i campionati mondiali di calcio si svolgono in Africa e dall’11 giugno, per un mese, il Sudafrica sarà al centro dell’interesse dei tifosi di tutto il mondo. I lavori sono iniziati praticamente subito dopo Germania 2006, ma la lentezza e i ritardi con i quali si è proceduto hanno fatto pensare che la FIFA potesse revocare l’organizzazione dei Mondiali al Sudafrica. Rientrato l’allarme, però, tutto è filato liscio. Quindi apertura l’11 prossimo, con prima partita fra padroni di casa e Messico. Per l’evento realizzati dieci nuovi stadi, più che gradevoli da vedere e che dovranno sopportare anche la pressione di un gran numero di tifosi. Il più importante è il Socer City Stadium di Johannesburg, che ha una forma particolare che richiama gli stilemi del calcio ma soprattutto si rifà al calabash, la zucca che le donne sudafricane usano come recipiente, appoggiandoselo in testa per trasportare l’acqua. Lo stadio, rinnovato per i Mondiali di calcio, avrà 95 mila posti (dai precedenti 80 mila) e ospiterà l’inaugurazione e la finale del torneo. Oggi, a pochi giorni dalla partenza, il presidente Jacob Zuma ha detto che il Sudafrica non sarà più lo stesso e gli effetti positivi del Mondiale continueranno per anni. ”Lo sviluppo di queste infrastrutture continuerà anche dopo il fischio finale su un evento di cui siamo pronti a raccogliere il testimone e questo andrà a beneficio di tutti”, ha detto. Il presidente della Fifa Sepp Blatter ha detto che il torneo rappresenterà un’iniezione di fiducia per il Sudafrica e per il resto del continente. Sempre oggi è sbarcata all’aeroporto della Capitale, la cantante colombiana Shakira, star del concerto di apertura dei Mondiali di Calcio di giovedì prossimo allo Stadio Orlando di Soweto, in cui canterà l’inno ufficiale dei Mondiali 2010, la canzone ‘Waka Waka’ (‘This Time for Africa’) insieme al gruppo sudafricano dei Freshlyground. Shakira, occhiali da sole, jeans, giubbotto di pelle nero borchiato e tacchi alti, è arrivata dalla Germania, con lo stesso aereo con cui ha viaggiato la nazionale tedesca, il nuovo e gigantesco Airbus 380, che la Lufthansa ha inaugurato proprio sulla rotta per il Sudafrica. Secondo un giornale tedesco, la cantante si e’ presentata all’aeroporto in ritardo e l’aereo ha dovuto aspettarla. Al concerto del 10 giugno la cantante vestirà un abito d’ispirazione africana disegnato dallo stilista Roberto Cavalli. Un altro particolare che forse farà storcere ancora il naso a quanti già hanno criticato la Fifa per lo spazio predominante dato a star straniere al concerto di apertura, a discapito dei tanti artisti africani e locali. E mentre la pop star viaggia comodamente 8e quando decide lei) in prima classe lusso, sono migliaia i tifosi che con mezzi di fortuna cercano di raggiungere in Sudafrica, a piedi, in autostop, in bicicletta, con una meta a migliaia di miglia, con nel cuore la morale di Kerouc: “Dove andiamo amico? Non lo so, ma dobbiamo andare”. E nella serata si è appreso che uno di loro, Henk Witjs, 60enne olandese, è annegato nel lago Malawi e i suoi compagni di tifo e di viaggio hanno ‘ annunciato che indosseranno il lutto al braccio per tutto il torneo. Faceva parte di una comitiva di un centinaio di persone che, con una carovana di 22 veicoli, aveva deciso di raggiungere la sede dei Mondiali ‘on the road’, partendo da Amsterdam lo scorso 3 aprile. Invece dieci ultrà argentini ”barras bravas’, ‘ non hanno ottenuto il permesso di entrare in Sudafrica e saranno rimandati a casa e restano aperte tutte le incognite sulla nostra Nazionale. Il pareggio contro la Svizzera ha consolato il CT delle preoccupazioni nate dopo la brutta figura di giovedì contro il Messico; ma restano almeno due gandi preoccupazioni. La prima riguarda la condizione fisica. Sabato si è visto qualcosa di meglio rispetto al buio contro il Messico, ma la sensazione di pesantezza rimane. La seconda, poi, si riferisce all’insistenza con cui il CT prova un modulo per il quale non ha probabilmente gli interpreti: continua ad esserci gente fuori posto, il caso più eclatante l’altra sera è stato Cossu. Ed è della Spagna il premio vittoria più alto previsto in caso di vittoria al Mondiale tra le 32 partecipanti alla rassegna iridata in Sudafrica. E, visto che tutto il mondo è paese, anche i politici spagnoli (come il nostro Calderoli) hanno criticato la loro federcalcio per il montepremi messo a disposizione della squadra. Due Paesi sul’orlo della crisi e con premi milionari a “podatori del pallone”. ”L’importante e’ stare dalla parte della gente e non di chi guadagna troppo”. Il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha così replicato alle critiche che hanno colpito la sua proposta di ridurre gli ingaggi per i calciatori. A chi ha osservato che gli ingaggi milionari dei giocatori garantiscono maggiore gettito per il fisco, il ministro leghista risponde secco: ”Ci mancherebbe altro che non pagassero le tasse”. Ma anche la politica francese si fa sentire e il Segretario di Stato per lo Sport, Rama Yade, ha criticato la scelta dell’hotel extra-lusso dove alloggia la nazionale guidata da Raymond Domenech in Sudafrica. “Io non lo avrei scelto, e infatti avevo chiesto ai dirigenti del calcio di mostrare un po’ di decenza in un periodo di crisi economica. Sottolineo il fatto che la Spagna è una delle grandi favorite ma alloggia in un campus universitario”. Come dire previlegi e lussi solo per loro e niente per le altre categorie, soprattutto quando tutti (tranne loro, i politici) sono chiamati a dei sacrifici. Intanto, da alcuni giorni ormai, è partito anche l’ampio tabellone Snai sulle scommesse. La prima di queste è quella sul Vincente, che pone sulla linea dei favoriti Spagna e Brasile. I campioni d’Europa vanno in cerca della consacrazione dopo l’Europeo di due anni fa, e la loro vittoria è bancata a 5,00. Appena sotto in tabella il Brasile, che a 5,50 si candida per il sesto titolo di campione del mondo. A completare il poker delle prime favorite ci sono l’Inghilterra, che si affida al talento di Rooney e al ”condottiero” Capello (7,00), e l’Argentina (7,50) le cui grandi speranze sono riposte in Messi e in un reparto avanzato da urlo. Molto meno credito va all’Italia, il cui bis dopo il successo di quattro anni fa è a 16,00, alla pari con un’altra big del torneo, la Germania. Va peggio alla Francia, la cui quota a 22,00 lascia poche speranze di rivederla almeno finalista come nel 2006. Ciò che è certo è che per gli Azzurri l’esordio sarà lunedì 14 contro il Paraguay alle 20:30; il resto lo vedremo.
Carlo Di Stanislao
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