Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Fondazione 6 aprile per la vita Onlus, promossa da alcuni familiari delle vittime del sisma abruzzese.
Il terremoto del 6 aprile 2009 dell’Aquila ha distrutto le nostre vite e ci ha strappato gli affetti più cari. Da quel giorno sono passati molti mesi ma non passa giorno senza che tutti noi ci chiediamo ancora perché tutto ciò è accaduto. Tanti ci sono stati vicini, altri hanno parlato, tanti altri hanno manifestato solidarietà alla città e migliaia sono i concittadini che ancora oggi vivono senza punti di riferimento i postumi di una tragedia che è tale anche per chi non ha subito lutti. Nel nostro dolore ci sentiamo di dover fare ancora uno sforzo per dare un segnale forte alla città ed alla sua comunità che ci sembra sfilacciata e non orientata unitariamente alla ricostruzione sociale, materiale e culturale.
Vogliamo impegnarci per far si che da una tragedia come la nostra possa nascere un nuova comunità viva e sana che coinvolga l’energia di tutti i cittadini della città ed orienti il comportamento dei futuri amministratori al rispetto del prossimo ed all’assunzione di responsabilità. Il nostro sarà probabilmente un granello di sabbia nel deserto ma vogliamo contribuire affinché altri granelli di sabbia nel tempo possano poggiarsi con fiducia sul nostro. Ci auguriamo che tutti i parenti delle vittime, senza esclusioni, partecipino alla nostra iniziativa ma apriamo la Fondazione 6 aprile per la vita a tutti i cittadini ed a tutti gli organismi pubblici o privati che condividano i nostri valori e possano aiutarci a far si che se dovesse accadere di nuovo la nostra ed altre comunità siano preparate. Le finalità, i valori e le motivazioni che hanno spinto Vincenzo Vittorini (Presidente), Massimo Cinque (vice Presidente), Giustino Parisse, Pier Paolo Visione, Benito Gioia, Alessandro Spaziani e Renza Bucci a costituire la Fondazione sono le seguenti:
Noi vogliamo che i nostri angeli siano il seme di una nuova vita sociale per la nostra comunità. Perché, secondo noi, la vita è il valore più importante e deve essere il fine ultimo di tutte le azioni umane come individui e come comunità. Noi vogliamo che il sacrificio dei nostri angeli sia utile a salvare nuove vite negli anni a venire e serva a far si che la nostra società sia più attenta al rispetto delle leggi, delle azioni e delle tecniche di costruzione utili a prevenire lutti; Noi non vogliamo dimenticare e nascondere i nostri angeli. Noi siamo orgogliosi del loro coraggio e non ci sentiamo di abbandonarli negli archivi della storia senza dare un senso a tutto ciò che hanno donato per ognuno di noi: la vita; Noi siamo consapevoli del fatto che l’unico obiettivo dovrà essere la salvaguardia e lo stimolo di una comunità viva, proiettata nel futuro e pronta a fronteggiare unita le difficoltà, con la consapevolezza di avere dei concittadini non corrotti, di cui potersi fidare e capaci di assumersi le responsabilità quando commettono degli errori; Noi riteniamo che si debba costituire una fondazione per la vita per lasciare che tutti i cittadini della comunità sentano i nostri angeli come i loro angeli ed insieme si faccia crescere il seme della nuova vita cercando di contaminare sui valori condivisi il numero maggiore di persone disposte ad essere dei cittadini responsabili; Noi riteniamo che per tornare a valorizzare il concetto di vita sia necessario cambiare radicalmente metodo e permettere a tutti i cittadini di ritrovare la speranza per il futuro oltre che sognare una vita nella comunità della nostra città; Noi riconosciamo il ruolo nobile della politica ma non quando è fine a se stessa; Noi riteniamo che sia necessario metterci tutti e con coraggio la faccia per onorare i nostri angeli e per ridare fiducia ai nostri bambini che allo stato attuale vedono solo le nostre miserie di uomini, evidenziate in tutte le loro sfaccettature a causa del terremoto. Noi riteniamo di essere in debito con i nostri angeli e con le future generazioni di questa nostra città; Noi riteniamo che sia necessario lanciare un messaggio nella storia per le future generazioni di questa città e non solo, per renderle consapevoli dei pericoli che si corrono se non si rispettano alcuni principi di corretta convivenza ed il valore della vita.
Per queste finalità, valori e motivazioni la Fondazione ha i seguenti scopi: Far istituire per il 6 aprile di ogni anno una “giornata per non dimenticare” con tutte le attività pubbliche e commerciali chiuse per ricordare i nostri angeli volati via quella maledetta notte, per riflettere sul percorso di vita intrapreso dalla nostra comunità in modo da porre in essere un progetto da realizzare annualmente riguardante il futuro della nostra città e per proporre ogni anno un messaggio che ponga al centro dell’attenzione l’essere umano e le campagne di prevenzione delle calamità naturali.
Bandire un concorso di idee internazionale per la costruzione di una grande fontana della memoria, che dovrà essere di una bellezza unica e simbolo di nuova vita, da posizionare simbolicamente in una zona di primaria importanza nel centro storico della città dell’Aquila. Una fontana come simbolo dell’acqua di cui avevano bisogno le persone rimaste sotto le macerie quella notte, come simbolo di nuova vita per loro e per noi e come simbolo, nella città delle 99 fontane, perenne ed indelebile.
Organizzare dibattiti culturali, convegni e curare pubblicazioni inerenti le finalità della Fondazione, nonché attribuire borse di studio per favorire studi sperimentali e tesi sulla prevenzione contro i disastri naturali, sulla gestione delle emergenze e sulle best practice della pubblica amministrazione nazionale ed internazionale.
Istituire premi e promuovere iniziative culturali e amministrative in ambito pubblico con un impatto significativo sulla prevenzione dei disastri e sulla gestione delle emergenze.
Collaborare con Organizzazioni ed Enti, anche internazionali, per la diffusione della cultura della vita così come intesa nelle finalità della Fondazione.
Organizzare ogni attività tesa all’aiuto ed al sostegno di persone che per calamità naturali di qualsiasi tipo versano in situazioni di sofferenza e grave disagio.
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