Chiediamo, inoltre, che l’Italia dichiari pubblicamente, e con anticipo, la posizione che assumerà alla prossima riunione IWC contro ogni ipotesi di riapertura della caccia commerciale, specificando i punti fondamentali che dovranno essere inclusi nell’accordo finale. Un accordo che dovrà proteggere gli interessi delle balene e non della caccia baleniera.
L’Italia si attivi per fermare il traffico di voti sulle balene
Greenpeace ha già contattato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan – sotto il cui ministero ricade la questione della caccia baleniera – e il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, affinchè si attivino urgentemente per fermare la compravendita dei voti che rischia di condannare le balene.«Apprezziamo la posizione dell’Italia fortemente contraria alla caccia […]
Greenpeace ha già contattato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan – sotto il cui ministero ricade la questione della caccia baleniera – e il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, affinchè si attivino urgentemente per fermare la compravendita dei voti che rischia di condannare le balene.«Apprezziamo la posizione dell’Italia fortemente contraria alla caccia commerciale alle balene, ma questo adesso non basta per salvarle. – sostiene Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia – Davanti al rischio concreto che i Paesi balenierivengano legittimati a massacrare balene, tutti i governi contrari alla caccia commerciale devono attivare un’azione diplomatica decisa per fermare questo scandalo».
facciamo qualcosa!