Vorrei che al convegno di domani si avviasse un contradditorio che portasse verso la riforma del sistema bancario: la posizione tra banche e imprenditori fino ad oggi è troppo antitetica, e non potrebbe essere altrimenti visto che gli imprenditori sono costretti a pagare percentuali di tasso di interesse assolutamente insostenibili, insostenibili tanto da essere già vietate per legge.C’è anche un aspetto assai importante di questa situazione, cioè che ormai da anni vengono sottratti milioni di euro all’economia nazionale che così subisce un grave danno, e questa è la vera crisi… Nonché una seconda emorragia dopo quella dell’evasione.
E’ evidente che ci sono anche situazioni di banche che aiutano ma, per lo più, siamo di fronte ad un mostro che sta affossando l’economia italiana: stritolare gli imprenditori, già gravati come in nessun altra parte del Paese da una percentuale di tasse e di pratiche burocratiche che rendono impossibile l’attività d’impresa, significa incoraggiare il malaffare, l’evasione eccetera, oppure motivare a scegliere la strada dell’impiego pubblico anziché quella del rischio d’impresa. Parliamo tanto di cultura d’impresa, di motivare i giovani verso l’intraprendere, ma con i fatti facciamo andare capitali e imprenditori all’estero o, alla meno peggio, a caccia dei soldi dello Stato… lo statalismo, nella forma dell’assistenzialismo e varianti, per noi è storia.
Domani si potrebbe riuscire a capire come dare un aspetto umano al Minotauro “Rapporto con il proprio Istituto di Credito”, nel quale coesistono voci di ogni genere che, tra commissioni varie e di massimo scoperto, chiusure di conto, splafonamenti, giorni valuta, diciture inesistenti come spese ex fido, diritti liquidazione su conti affidati, liquidazione interessi dare, insieme a misure vessatorie tipo penalità, oneri finanziari e spese addebitate, rendono impossibile lavorare.
Certo anche gli imprenditori non sono tutti capaci o in buona fede, e anche per questo un faccia a faccia potrebbe chiarire alcuni passaggi distorti.
Il fatto che Unicredit abbia voluto questa giornata di confronto, addirittura sponsorizzandola, mi fa pensare per il meglio. In più, una presenza importante come Vincenzo Boccia, che non solo è Vicepresidente di Confindustria nazionale, ma anche delegato al credito e alla finanza per le Pmi, vuole essere un segnale forte.
Mi auguro che il pomeriggio di domani si concluda con un canovaccio sul quale cominciare a lavorare da subito e – perché no, voglio essere ottimista – mi piace immaginare che potremmo essere noi la Città/Regione di un progetto pilota che traghetti verso un cambiamento.
L’Aquila candidata a progetto pilota per un vademecum banca/impresa
Vorrei che al convegno di domani si avviasse un contradditorio che portasse verso la riforma del sistema bancario: la posizione tra banche e imprenditori fino ad oggi è troppo antitetica, e non potrebbe essere altrimenti visto che gli imprenditori sono costretti a pagare percentuali di tasso di interesse assolutamente insostenibili, insostenibili tanto da essere già […]
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