Sei terribili foto. Mai pubblicate prima. Prove inconfutabili di un traffico di rifiuti sospetti verso l’Africa. Greenpeace le diffonde oggi con la nuova inchiesta “Le navi tossiche: lo snodo italiano, l’area mediterranea e l’Africa”,che riassume più di vent’anni di traffico di rifiuti tossici e radioattivi. Le foto risalgono al 1997 e dimostrano come centinaia di container dal contenuto di dubbia provenienza siano stati interrati nel porto di Eel Ma’aan in Somalia, costruito da imprenditori italiani.L’inchiesta solleva anche profondi dubbi su come siano state gestite le operazioni per fare luce sul presunto ritrovamento del relitto della “Cunski”, al largo di Cetraro. “Abbiamo tutti il diritto di conoscere quello che e’ stato faticosamente raccolto da chi ha indagato per far luce su questi traffici criminali”, afferma Alessandro Gianni, direttore delle Campagne di Greenpeace: “Oggi esiste una mole impressionante di fatti e dati che, anche se purtroppo non ha prodotto una verità giudiziaria, può permettere la ricostruzione di una verità storica ormai matura.”
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E qualcuno ci ha lasciato anche la vita. Ricordiamoci di Ilaria Alpi uccisa in Somalia assieme all’operatore Miran Hrovatin nel 1994.
Ilaria aveva probabilmente scoperto le vie di questo sporco traffico.
Che siano maledetti i portatori di morte!!!