La sicurezza mondiale fotografata in un rapporto Onu

Impatto del crimine internazionale sull’Italia, risultati finora ottenuti attraverso i modelli di contrasto adottati dal nostro paese, principali tendenze, dinamiche e minacce rappresentate dalle nuove forme di criminalità. Se ne è parlato oggi alla conferenza organizzata a Roma, presso la Direzione nazionale antimafia.La presentazione del rapporto ‘La Globalizzazione del crimine’, redatto dall’Ufficio delle Nazioni unite contro […]

Impatto del crimine internazionale sull’Italia, risultati finora ottenuti attraverso i modelli di contrasto adottati dal nostro paese, principali tendenze, dinamiche e minacce rappresentate dalle nuove forme di criminalità. Se ne è parlato oggi alla conferenza organizzata a Roma, presso la Direzione nazionale antimafia.La presentazione del rapporto ‘La Globalizzazione del crimine’, redatto dall’Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine (Unodc), ha costituito l’occasione per uno scambio tra esperienze nazionali e internazionali nel contrasto alla criminalità organizzata e per fare il punto sull’attuale situazione e sugli scenari futuri a partire da un Paese, l’Italia, che rappresenta uno snodo cruciale per molti dei traffici del crimine organizzato transnazionale.

Ha presenziato l’incontro il Capo della Polizia Antonio Manganelli. Sono intervenuti, tra gli altri, il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il direttore dell’Unodc, Antonio Maria Costa e i vertici delle Forze di polizia impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata. analizzate alla luce dei dati contenuti nel rapporto.

Tra i dati principali del rapporto emerge:
• solo in Europa, sono circa 140 mila le vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, con un ricavato annuale da parte dei loro sfruttatori di 3 miliardi di dollari;
• le due rotte principali del traffico di migranti vanno dall’Africa all’Europa e dall’America Latina agli Stati Uniti;
• se l’Europa rappresenta il più proficuo mercato d’eroina (20 miliardi di dollari), la Russia è il Paese con il più alto consumo al mondo (70 tonnellate);
• il mercato mondiale di armi da fuoco illecite si aggira ogni anno intorno ai 170-320 miliardi di dollari. Nonostante il contrabbando d’armi possa considerarsi episodico – legato a conflitti specifici – la quantità di armi illecite vendute è talmente grande da poter uccidere tante persone quante alcune epidemie pandemiche.
• nel corso dell’ultimo decennio il numero di prodotti contraffatti, individuati sui confini europei, è aumentato di dieci volte generando profitti annuali superiori a 10 miliardi di dollari.
• se oltre un milione e mezzo di persone subisce ogni anno furti d’identità, per una perdita totale in termini economici stimata nell’ordine di un miliardo di dollari, i crimini informatici stanno mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale: centrali elettriche, traffici aerei ed impianti nucleari sono già oggetto di attacchi informatici.

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