I più prestigiosi accademici ed esperti italiani del settore forestale, venerdì 25 e sabato 26 giugno si daranno appuntamento a Prati di Tivo di Pietracamela (Te), presso l’Hotel Miramonti Village, in occasione del convegno nazionale “Boschi Vetusti in Italia – Identificazione, Caratterizzazione, Gestione”. Il Convegno è organizzato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali, la Società italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale e la Società Italiana di Scienze della Vegetazione. Gli ultimi lembi di foresta che conservano caratteri di elevata naturalità – spiegano i promotori del Convegno – sono considerati tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità e rivestono dunque particolare interesse per lo studio della dinamica naturale dei sistemi forestali. Tali condizioni si ritrovano prevalentemente nei boschi che hanno sviluppato caratteri di vetustà a seguito di un periodo sufficientemente lungo di assenza di disturbo antropico diretto. Lo studio di tali rarissimi boschi si rende dunque necessario al fine di valutare correttamente l’impatto delle attività umane sulle foreste. Dopo gli indirizzi di saluto, tra i quali quelli del Sindaco di Pietracamela Antonio Di Giustino e del Commissario Straordinario dell’Ente, Arturo Diaconale, nella mattinata, a cominciare dalle ore 9.30, il convegno verterà sulle tematiche legate alla vegetazione forestale del Parco Gran Sasso Laga e dei Parchi nazionali e alla creazione di una rete dei boschi vetusti italiani. Il confronto, di cruciale interesse, proseguirà nel pomeriggio nella sezione presieduta dal Direttore dell’Ente, Marcello Maranella, nel corso della quale si tratteranno gli aspetti strutturali ma anche culturali e antropologici legati alla biodiversità forestale.
Nella giornata di sabato 26 il convegno sarà integrato da un’escursione ad Intermesoli di Pietracamela, al Bosco di Fonte Novello, il cui biotopo è considerato in Italia un ecosistema forestale unico e di eccezionale importanza vegetazionale, ambientale e paesaggistica. Felici congiunture storiche hanno fatto sì che in alcuni tratti di bosco, ubicati nella parte più alta del torrente Venacquaro, non si siano verificati usi forestali, addirittura dal 1600. In tal modo il bosco di Fonte Novello può vantare oggi esemplari di faggio ultracentenari, dall’età media di oltre due secoli e dalle dimensioni colossali.
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